Terremoto: “Ecco il risultato della dismissione delle Province”
Sapete qual è il problema? Che alle Province hanno lasciato la proprietà ma hanno ridotto al lumicino risorse umane e finanziarie
Tre semplici considerazioni: 1) l'eccezionalità dell'evento nevoso che si è inserita in un contesto già disastrato. 2) La vita quotidiana e a maggior ragione il soccorso girano intorno alle vie di comunicazione. Le strade sono fondamentali. La maggior parte di quelle strade hanno subìto con il terremoto forti limitazioni a causa di frane di monte e di valle dei terreni, crolli delle stesse infrastrutture (ponti), non ultime le inondazioni dei giorni scorsi. 3) La maggior parte di queste vie di comunicazione sono ancora di proprietà provinciale.
Sapete qual è il problema? Che alle Province hanno lasciato la proprietà ma hanno ridotto al lumicino risorse umane e finanziarie. Sono decine di anni che non viene data più possibilità di acquistare turbine, spazzaneve o altri mezzi operativi. Anzi, la maggior parte delle Province ha provveduto a svendere all'asta i propri mezzi. Mettiamo quindi tutto insieme e si capisce che se in primis le vie di comunicazione non sono transitabili e se dall'alto non si può arrivare, perché gli elicotteri di notte o in situazioni meteorologiche estreme non possono volare, se non da piazzola a piazzola con "volo strumentale", è difficile che possano arrivare soccorsi sanitari o legati ai servizi di utenza, vedi energia elettrica, in tempi accettabili.
Non si può affidare lo sgombero di una strada di montagna, con scarpate a picco, con 2/3 metri o più di neve, a soccorritori non del posto, o addirittura all'esercito. Non ce la possono fare, rischiano di andare fuori strada loro e la turbina. I nostri operatori conoscono metro per metro, ogni curva delle strade della montagna di propria competenza, ma dovessero andare nel versante senese, a liberare strade con metri di neve, avrebbero grossissime difficoltà. Solo con i locali si può fare questo. Quindi siamo messi così. E poteva succedere lo stesso ovunque.
Sull'Hotel Rigopiano (Farindola, Pescara). Hanno da poco detto chiaramente che: 1) La strada che conduce all'albergo è provinciale; 2) La provincia di Teramo non aveva turbina e operatore (se andate sul sito web della provincia di Teramo potete vedere bando di vendita all'asta di mezzi della viabilità, (l'ultimo nel gennaio 2015). 3) La turbina dirottata su una strada che l'operatore non conosceva operativamente, con metri di neve, era dell'Anas. Nemmeno i pali colorati mettono per segnalare la strada agli spazzaneve in caso di forti nevicate. Perché sulle Alpi si fa e in Appennino a Sud dell'Emilia no?
Uno dei tanti errori marchiani commessi di recente dall'accentramento dei poteri su Regioni e Città Metropolitane, per risparmiare cosa e su cosa? Sulla sicurezza dei cittadini?
* Piero Moscardini, ex disaster manager della Protezione Civile, proveniente dal Corpo dei Vigili del Fuoco, un'esperienza lunga e piena di medaglie conquistate sul campo.