Terremoto, Norcia: abitanti non vogliono lasciare la città
Si sta diffondendo un malcontento tra diverse persone, che accusano le istituzioni di minimizzare la situazione e di volerli allontanare dalla propria terra
Uno scenario apocalittico quello di Norcia, passata in breve tempo dalla paura e dallo sconforto di tante persone che hanno perso la loro casa all'incertezza sul domani e alla voglia di non lasciare le propria terra. Questi i sentimenti prevalenti nella cittadina umbra, dove in questi minuti sui social network giungono diverse testimonianze sui concitati e tremendi momenti delle 7.40 di ieri.
"Ho perso tutto, ho perso casa. Ho visto venire tutto addosso", è la testimonianza di una donna sconvolta e in lacrime che abbiamo raccolto nel pomeriggio di ieri. Nella giornata di oggi, invece, molte persone hanno raccontato di aver dormito in auto o ai piani terra con sistemazioni di fortuna, compresi quei pochi che hanno l'abitazione ancora integra. Sfortunatamente, il sisma di ieri mattina ha reso inagibili anche le strutture che avevano ospitato molti cittadini dopo i due terremoti di mercoledì 28.
Queste persone lamentano di non essere aggiornati su nulla e richiedono alimenti sotto vuoto e cibi in scatola vari e sacchi a pelo: tutto ciò che è necessario, quindi, per vivere fuori dalla propria casa ma non lontano dalla propria casa. Ed è questo il punto: contrariamente a quanto auspicato dal capo della Protezione Civile Curcio e dal commissario Errani, la grande maggioranza degli abitanti, nonostante le oggettive difficoltà, non vuole lasciare la propria terra. In queste ore sta serpeggiando, tra diverse persone della zona, un malcontento nei confronti delle istituzioni, accusate di minimizzare quanto sta accadendo, di ignorare una situazione drammatica e, in definitiva, di essere considerate soltanto pedine da sacrificare in nome di superiori interessi. In sostanza, al pari di altre zone terremotate, come ad esempio Accumoli, gli abitanti di Norcia vedono l'allontanamento dal territorio di origine, seppur temporaneo, come una deportazione.
In tal senso è eloquente la dichiarazione di un cittadino di Norcia rilasciata all'agenzia di stampa Adnkronos: " I cittadini di Norcia sono abituati al freddo, non ci spaventa. Preferiamo avere una tenda e restare vicino alle nostre case. Non possono prendere e portarci via o darci come alternativa solo la macchina. Devono ascoltarci. Anche perché le tende di adesso non sono 'teli' come quelle di una volta. Sono riscaldate e ci staremmo benissimo". Una situazione molto spinosa, all'interno di un quadro già di per sé complicato".
AGGIORNAMENTO: a conferma di quanto scritto, a Skytg24 il sindaco di Norcia, Nicola Alemanno ha dichiarato che 500 persone sono andate via da Norcia ma 2000-2500 vogliono rimanere.