"Dopo l'incontro tenutosi a Camerino il 19 gennaio scorso, e dopo un percorso di confronto e condivisione con tutti i Sindaci del cratere sui problemi della ricostruzione, circa 70 Sindaci si sono riconosciuti nell’obiettivo comune di voler tutelare e difendere il diritto naturale alla sopravvivenza dei loro territori e delle comunità che li popolano, e renderanno concreto il loro impegno unendosi in un Comitato dei Sindaci. Annuncio quindi con grande soddisfazione che il giorno 27 febbraio 2019, alle ore 10, presso il Crowne Plaza Rome – St. Peter’s (Via Aurelia Antica 415, Roma) si terrà l'assemblea costituente del Comitato e la nomina dei suoi rappresentanti". Così il Sindaco di Camerino Gianluca Pasqui che, dopo le dimissioni da coordinatore ANCI dei Sindaci del cratere, annuncia la nascita della nuova assemblea. "Al termine dell'assemblea, presso la stessa struttura, avverrà un incontro con la stampa"
Il Comitato dei Sindaci del sisma nasce come soggetto aggregativo fuori da qualsiasi logica di politica di bandiera, ma ha il solo scopo di unire i primi cittadini dei Comuni colpiti verso una unità di intenti basata sulla condivisione di problemi comuni e soprattutto di proposte concrete per una ‘emergenza centro Italia’ che non può essere più taciuta, e si pone come serio e fattivo collaboratore delle Istituzioni per accelerare il processo di ricostruzione dei territori. "Solo una fattiva e continuativa collaborazione – chiude Pasqui- tra i Sindaci, il Governo e la Struttura Commissariale potrà ridare fiducia a territori che oggi vivono senza un futuro, futuro che non può essere immaginato senza il coinvolgimento costante degli Enti Locali colpiti. Unisce questi Sindaci la voglia di progettare il futuro dei giovani e dei bambini che crescono ‘qui e ora’ per costruire per loro un ‘qui nel futuro', nel futuro dei borghi del centro Italia, dove vogliono continuare a vivere le nostre comunità".
“A luglio ricevetti il Presidente del Consiglio Conte. Apprezzai il fatto che un Presidente appena insediato non facesse promesse, ma la frase 'daremo più poteri ai sindaci' alimentò le speranze di questi territori. Dopo mesi, all'indomani della nomina del nuovo Commissario per la ricostruzione, il Prof. Farabollini, ebbi a dire che la ritenevo una scelta 'politicamente debole', perché sapevo che ciò che serviva per risolvere una situazione drammatica come la nostra, erano scelte più politiche che tecniche. Dopo altri mesi di assordante silenzio delle istituzioni e del Commissario, mi prestai volentieri ad un confronto pubblico con il Prof. Farabollini in diretta tv, e dopo mi resi conto che molte altre persone, delle Istituzioni, sindaci, cittadini e non solo dei paesi terremotati, cominciavano a comprendere anche loro l'inadeguatezza della scelta fatta. Poi il decreto di Genova, e con quello tutti gli italiani si sono chiesti perché se lì potevano essere dati poteri speciali ai sindaci, invece al centro Italia no? Poi altri mesi, e sono ricominciati i tour, le passerelle, gli incontri nei paesi del cratere e abbiamo tutti rivissuto storie vecchie: ‘che vi serve? ora faremo.. ora risolveremo, daremo potere ai territori…’. Così commenta il Sindaco di Amatrice Filippo Palombini. “Però qualche novità l’ho avvertita. I sindaci, loro si, cominciavano a parlare un linguaggio unico, a chiedere le stesse cose. I sindaci, quelli che tutti i giorni sono in prima linea, quelli che sanno bene cosa serve e cosa manca, erano idealmente uniti da un sottile filo conduttore che li accomunava. E così ci siamo incontrati, ci siamo confrontati, e abbiamo iniziato un percorso condiviso che oggi diventa realtà: una Assemblea costituente che ci tenga uniti, fuori dagli schemi di una politica che pensa solo a sé stessa, con l'unico scopo di mettere a disposizione un contributo di conoscenza di chi, perché lo ha vissuto sulla propria pelle, sente il dovere, oltre che la necessità, di mettersi a disposizione. A questo percorso mi sono prestato con impegno e dedizione. Spero che il governo del cambiamento sappia cogliere questa opportunità, di lavorare al fianco dei sindaci dei territori colpiti dal sisma, con umiltà, per riscrivere insieme quelle regole che solo oggi, e mai più, possono ridare speranze ad una popolazione così duramente colpita che sta perdendo la fiducia nel futuro. Spero, anzi sono convinto, che sapranno comprendere che questa azione comune è ‘con e per’, e non ‘contro’. Non è un punto di arrivo di chi vuole la propria visibilità ma un nuovo punto di ripartenza per riscrivere quella storia di un centro Italia dimenticato che oggi più che mai ha bisogno del lavoro di tutte le istituzioni, a qualsiasi livello esse operino. E sono convinto che i sindaci, che non sono le singole persone ma sono i rappresentanti di un ruolo di oggi e di domani, sapranno trovare la determinazione necessaria, se chiamati a farlo, di compiere tutte le azioni – anche estreme – necessarie per difendere le proprie comunità e onorare fino in fondo le fasce che indossano.”
L’assise dei sindaci del sisma del centro Italia si terrà a Roma mercoledì 27 febbraio 2019 alle ore 10 presso il Crowne Plaza Rome – St. Peter's in Via Aurelia Antica 415. Seguirà una conferenza stampa.
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