Sono passate più di due settimane dall’omicidio di Thomas Bricca, quindici lunghissimi giorni su cui, dopo una prima accelerata delle indagini, è calato il silenzio. Non ha ancora un volto l’assassino di Thomas, il ragazzo di 18 anni di Alatri che la sera del 30 gennaio è stato raggiunto alla testa da un colpo di pistola sparato da due giovani uomini in sella ad uno scooter. Il colpo, si scopre dalle prime indagini, non era per Thomas. Lui è stato scambiato per un altro giovane che indossava come lui un cappotto chiaro. Le prime piste portano allo scontro tra bande per una piazza si spaccio, si fanno alcuni nomi legati ai clan di Roma ma nessuno viene fermato.
Nei giorni successivi alla morte assurda di Thomas alcuni ragazzi si recano alla stazione della polizia per fornire testimonianza e dichiarazioni. Eppure ad oggi Thomas è stato ucciso da nessuno.
Il padre del ragazzo ha rilasciato una lunga intervista ai microfoni di Rai2 nella quale continua a chiedere che il colpevole si consegni, che giustizia venga fatta.
“Un calvario per seppellire mio figlio, ora che lo abbiamo seppellito ancora non abbiamo notizie su quello che sta succedendo”.
Il volto stanco, è a pezzi il papà di Thomas mentre parla della vicenda: “Io non riesco a lavorare, non riesco a fare niente. Ho il cuore spaccato”.
Le indagini proseguono nel silenzio mentre a Paolo Bricca non resta che sperare in una svolta: “spero che la giustizia acceleri”. Si, perché ad Alatri tutti hanno contribuito alle indagini, fin dalle prime ore dopo l’agguato a Thomas i ragazzi hanno iniziato a raccontare, ad aiutare le forze dell’ordine per trovare il colpevole. La frustrazione è tanta: “Tutti lo sanno, io lo so. Cosa dobbiamo aspettare ancora? Il paese è piccolo e quando succedono queste cose si sanno subito, si sa tutto”.
Poi il papà di Thomas Bricca lancia un appello ai colpevoli: “I colpevoli si consegnino, pentitevi. Chiedo alle forze dell’ordine di fare giustizia, in onore di Thomas”.
Paolo Bricca non ha dubbi, “Ce l’avevano con Omar non con Thomas, ma se anche avessero colpito un altro ragazzo cosa sarebbe cambiato, solo un pazzo può pensare di sparare in mezzo a un gruppo di ragazzini. Per spartirsi cosa poi?”.
E se Alatri è un paese piccolo, il sospetto del padre della vittima è che il colpevole sia qualcuno che loro conoscono, che cammini per le strade del paese. “Sono una persona conosciuta per il lavoro di officina che faccio, magari ci siamo fermati anche a parlare qualche volta. Ci sono state persone che non mi hanno fatto nemmeno le condoglianze, e mi sembra strano perché tutta Alatri mi è stata vicino. Ma un conoscente no, mi fa pensare”.
Un’amara considerazione del papà di Thomas Bricca: “Alatri non è stato zitto, il paese ha mormorato. Hanno parlato con le forze dell’ordine, avrei voluto che le indagini fossero partite dal momento dello sparo, quando i nomi sono stati fatti subito”.
Non ci resta che attendere una svolta nelle indagini per permettere finalmente al povero Thomas e alla sua famiglia di avere giustizia.
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