“Ti spacco la testa”: il “metodo Casamonica” tra minacce, usura e violenze

Le intercettazioni rivelate dal programma “Fuori dal coro”: “Chi contrae debiti con i Casamonica rimane debitore a vita”

Un frame delle intercettazioni in cui è coinvolto Ferruccio Casamonica, capo famiglia del clan mafioso

“Ti spaccherei la testa, ti romperei le mascelle. Ti piglio e ti porto proprio via”. In queste poche parole del capo famiglia Ferruccio, l’esempio migliore del “metodo Casamonica“, rivelato nelle intercettazioni pubblicate dal programma tv Fuori dal coro.

La trasmissione di Rete4, condotta da Mario Giordano, ha reso note delle intercettazioni ambientali risalenti al 30 agosto 2018 tra Ferruccio Casamonica e una vittima di usura, che aveva chiesto un prestito di 27mila euro. Queste le minacce: “Ti spaccherei la testa, ti romperei le mascelle. Che c’hai per domani, 3mila? Valle a piglià valle a piglià. A bastonate... tu non sai chi sono. Lo sai andò ti butto io a te? Perché ti piglio e ti porto proprio via.

La confessione di un commerciante: “Picchiato, sono finito in ospedale”

Minacce, violenze ed episodi di usura con tassi di interesse spaventosi, come rivela un commerciante: “Sono stato picchiato, sono finito anche in ospedale. ‘Se non mi dai i soldi che mi devi, ti brucio a te, a tua figlia e a tua moglie’. Minacce sia fisiche che mentali.” Noi siamo arrivati a dare anche 190mila euro, ma con prestiti che partono da 10mila, 20mila o 30mila. Sono persone criminali, dei macellai che vanno denunciati”.

Tassi di interesse altissimi, che finiscono per una dipendenza e sottomissione economica a vita, come afferma un’altra vittima del processo: “Chi contrae debiti con i Casamonica, anche dopo aver saldato il dovuto, rimane debitore a vita e ha l’obbligo di riconoscergli quanto richiesto”.

Intimidazioni quotidiane, come rivelato in un’altra intercettazione, questa volta con protagonista Guerrino Casamonica, detto “Pelé”: “Mi devi dare mille euro entro domani a mezzogiorno, altrimenti, dove ti trovi, ti raggiungo e ti ammazzo di botte!”.

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