Tiziana Luxardo, fotografa romana figlia d’arte, finita al centro delle polemiche per il suo ultimo lavoro, il calendario Codacons 2021, si racconta in questa intervista.
Un progetto che fosse anche la celebrazione di un sentimento d’orgoglio che in questa pandemia gli italiani hanno potuto riscoprire. Abbiamo vissute paure, angosce e non è ancora finita ma abbiamo risposto col sorriso. E cantando, da un marciapiede all’altro, dalla strada al balcone, tutti uniti senza barriere. Ecco, volevo restituire questo forte senso di condivisione che forse avevamo un po’ perduto.
Assolutamente. La mascherina è un simbolo, quell’unico accento di colore nella serie di questi scatti in nero, che esalta la nostra territorialità. Sono italiana e lo rivendico. Per me è motivo di vanto, da esibire.
Saperlo! Sinceramente non avrei mai pensato che la rappresentazione di un nudo artistico femminile potesse suscitare tanto livore e trascinarsi dietro delle vuote polemiche sessiste. Mi chiedo: se si fosse trattato di un nudo maschile, la reazione sarebbe stata la stessa? Non credo. Cambiare le regole a seconda della convenienza è pericoloso, rischiamo di tornare indietro di decenni e cancellare anni di battaglie di emancipazione femminile.
Non c’era nessuna intenzione di offendere le donne, nessun messaggio ammiccante o volgare. Prima di essere donna, sono un’artista e probabilmente chi mi attacca non conosce la mia storia professionale.Trovo offensivo che il mio lavoro venga condannato con tanta approssimazione da persone – poche – che si arrogano il diritto di decidere cosa è arte e cosa non lo è. Cosa è opportuno e cosa non lo è.
E’ bellezza, e per me la bellezza non può essere vestita. Probabilmente l’equivoco è nato qua. Non sono stata capita e mi dispiace ma raccontare la sensualità femminile non richiede patenti. Almeno non mi risulta.
Il calendario, distribuito gratuitamente dal Codacons, sarà disponibile per il pubblico anche sul sito internet dell’associazione dei consumatori, da moltissimi anni al fianco dell’artista per la realizzazione di campagne di sensibilizzazione su importantissime tematiche sociali, tra cui il contrasto al bullismo e la lotta alla violenza sulle donne.
Da questa lunga collaborazione, sono nati alcuni progetti di successo, tra cui “Siamo uomini o caporali” (2016), contro lo sfruttamento e la violenza sulle donne nelle campagne italiane; “Bulli e pupe” (2017) sul tema del bullismo, “Il riscatto di Afrodite” (2018) sulla sessualità vista dagli occhi dei disabili, “All’alba vincerò” (2019), contro la ludopatia; “Si selfie chi può” (2020) sull’uso inconsapevole dei social network.
Al link di seguito è possibile scaricare le foto del calendario e il video di backstage.
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