E' stata disposta l'autopsia sul corpo di Adriana Vasilica Jacob, la 45enne romena trovata morta venerdì mattina con ferite al volto e alla schiena nel suo appartamento in via Vincenzo Alberti, in zona Tor Vergata. La donna è stata trovata priva di vita dal fidanzato, che aveva ricevuto il seguente sms: "Non passare da casa mia, mi sento poco bene, ho anche litigato e mi hanno dato un pugno. Ci vediamo domani". L'uomo, allarmato dai contenuti del messaggio, aveva deciso di recarsi comunque presso l'abitazione della romena. Giunto sul posto ha cercato inutilmente di mettersi in contatto con lei. A quel punto ha deciso di prendere a spallate la porta e, una volta entrato, ha trovato la sua ragazza morta sul suo letto.
Sul posto sono giunti gli agenti della Polizia e i tecnici della Scientifica, che non hanno rilevato alcun segno di violenza e hanno constatato che la porta fosse chiusa dall'interno. Le indagini si sono immediatamente focalizzate sulla vita di Vasilica, al fine di cercare di raccogliere qualche particolare utille per far luce sull'accaduto
Dai primi elementi in possesso degli inquirenti è emerso che la romena ha avuto varie vicissitudini: era in Italia da parecchi anni e aveva lavorato come badante. Ultimamente faceva le pulizie in alcuni stabili della zona. la romena in passato aveva avuto in passato problemi di alcolismo
Ma soprattutto è stato accertato che Vasilica soffriva di alcolsimo e aveva trascorso ingiustamente tre anni di carcere a causa di una condanna per l' omicidio di una donna anziana che non aveva mai commesso. La donna fu risarcita con 210 mila euro ma i traumi causati da quella esperienza sono stati incancellabili, elemento che ha acuito i suoi problemi di alcolismo. La vicenda suscitò anche l'attenzione dei radicali, che presentarono un'interrogazione parlamentare.
Riguardo i particolari di questa storia "Il Messaggero" riferisce che "’8 gennaio del 2008 quando Paola Iori, un’anziana di Albano, accudita da Adriana, viene trovata prima di vita nella sua abitazione. La badante romena viene arrestata per omicidio. Passa tre anni in carcere e viene condannata in primo grado, nel 2009, a 14 anni dalla Corte d’Assise di Frosinone. Ma durante il processo d’Appello, alla fine del 2011, viene fuori la sconcertante verità: l’anziana non è stata uccisa, ma è morta di infarto".
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