Siamo alle porte di Torvajanica, dove sorge un’area di casette e ville tra via Arno e via Mediterraneo, tagliata dalla litoranea (la provinciale 601). Un villaggio che confina con la Tenuta di Castel Porziano, l’Aeroporto di Pratica di Mare e più a nord con il parco Zoomarine. Dagli anni ’60 e ’70 alle case dei pescatori si sostituirono quelle degli attori e dei cantanti, soprattutto grazie ad Ugo Tognazzi che organizzava lì lo Scolapasta d’oro, un torneo di tennis puramente amatoriale che faceva il verso alla Coppa Davis (chiamata dagli addetti ai lavori l’Insalatiera d’argento).
Di fatto apre l’ingresso a Torvajanica, una frazione di Pomezia, che si stende per 8,5 km fino a Marina di Ardea. Questa, assieme ai Cancelli, è dagli anni ’50, la vera spiaggia di Roma, perché qui si riversa la gran parte della popolazione in cerca di arenili liberi, tranquillità, buoni manicaretti.
Non offre molto in termini di paesaggio e bellezze naturali ma ha il grande vantaggio di disporre di spiagge e un mare abbastanza puliti e a prezzi accessibili. Doveva essere diversa la Torvaianica degli anni ’60, quando una selvaggia macchia mediterranea faceva da confine tra la campagna laziale e le dune di fronte al mare. Gli studi de Laurentiis dediti ai kolossal del cinema portarono qui personaggi del calibro di Elizabeth Taylor, Richard Burton, Roger Vladim, Jane Fonda che pretendevano di alloggiare a Torvaianica durante le riprese dei film nei quali erano impegnati.
Dove termina Torvaianica inizia Marina di Ardea. Siamo sul litorale, appena contiguo ai comuni di Ardea e Aprilia, dove per anni si sono svolte battaglie legali a suon di timbri e carte bollate, costruzioni notturne e abbattimenti altrettanto veloci di palazzine e villette abusive, costruite tra la strada e il mare. Fabbricati di 45 mq tirati su in fretta per poterli affittare in maniera vantaggiosa, in aree demaniali. Secondo i frequentatori di queste spiagge c’è da lamentare anche un certo abbandono della battigia invasa da alberi e rifiuti d’ogni genere portati dal mare, anzi restituiti ,si dovrebbe meglio dire, ai legittimi proprietari, perché la natura non fa errori.
Nell’Eneide Virgilio fa approdare il suo eroe, Enea, in fuga da Troia, proprio sulle coste di Lavinio, compiendo così il destino assegnatogli dal fato, di ritornare all’antica madre Lazio, patria di Dardano, antenato dell’eroe e fondatore di Troia. Così Lavinium, fondata da Enea, fu sempre ritenuta sacra per i romani e conservatrice dei suoi Dei Penati.
Leggende a parte Lavinio è una città turistica molto graziosa, con spiagge caratterizzate da sabbia chiara e sottile, dove operano 20 stabilimenti balneari privati con qualche tratto di spiaggia libera. Alle porte sud di Lavinio sorge la riserva naturale regionale di Tor Caldara, gestita dal WWF dal 2005, uno dei migliori esempi di macchia mediterranea, che si estende su una superficie di 44 ettari dove prosperano flora e fauna con grandi biodiversità.
Ci sono anche delle sorgenti di acqua sulfurea calda che i Romani avevano convogliato in terme a scopo medicamentoso. È un paesaggio che si presta come set cinematografico per girare esterni di film mitologici, o del genere spaghetti western fino a film d’autore. Nel 1999, nei pressi della riserva, a strapiombo sul mare, sono stati rinvenuti i resti di una vila romana del II secolo d.C. Sono visibili alcuni mosaici e marmi della domus, e alcune strutture che erano parte di un piccolo complesso termale.
Su questi lidi, oltre ai profughi troiani, sono sbarcate anche le truppe alleate per dare l’assalto finale alle forze nazi fasciste durante la II Guerra Mondiale. Più recentemente subiscono invasioni da terra, in particolare d’estate ma anche nei week end, soprattutto verso Anzio e Nettuno. Due località contigue molto apprezzate dai romani. L’antica Antium era città capitale dei Volsci, ultima del territorio a cadere sotto il dominio di Roma, e ha dato i natali a due imperatori romani Caligola e Nerone. Anzio ha molte spiagge libere e attrezzate e offre la possibilità di praticare kitesurf e windsurf.
Ma la maggior parte dei suoi visitatori vengono per la deliziosa cucina di mare che si trova nei tanti ristoranti del lungomare. Da qui si parte con il traghetto per l’Isola di Ponza. Una opportunità che dà significativi vantaggi alla costa sud, in quanto quella nord non ha arcipelaghi in prossimità ma si può solo andare verso la Sardegna e la Corsica.
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