Toscana: Castello Banfi-Il Borgo, custode di profumi e sapori
Diceva Luigi Veronelli: “Il vino è il canto della terra verso il cielo. Ha i suoi tenori e i soprano…”
Diceva Luigi Veronelli: “Il vino è il canto della terra verso il cielo. Ha i suoi tenori e i soprano, contadini – agricoltori se volete – e contadine, che lavorano le vigne e ne vinificano le uve, con tutta la fatica, l’intelligenza e la passione che vigna e vino esigono”. Quando si pensa ai vini Banfi e alla storia e alla tradizione, alla dedizione con cui questi vini vengono creati, lavorati, si pensa alla passione e alla qualità. Certo, i tempi sono cambiati e non parliamo più di contadini, ma di persone che lavorano indefessamente all’interno di una grande realtà come quella dell’azienda vinicola Banfi, tuttavia il risultato è sempre un canto, un sogno a cielo aperto, parafrasando Veronelli.
La magnifica realtà del Castello Banfi – Il Borgo conserva tutti questi pregi e questi valori antichi che ne fanno un luogo da fiaba dove lo charme, l’eleganza e il gusto si fondono nel cuore della Toscana, a Montalcino.
Una cena presso la Sala dei Grappoli è un accadimento straordinario, perché degustare ottimo cibo e vino è un’esperienza d’amore quasi metafisica.
Il wafer di Gambero rosso con asparagi e fragole introduce la cena di una bellissima serata primaverile all’interno della raffinata sala. Un piatto ricco di freschezza, il mare tra le colline toscane.
Il vino che accompagna il piatto è il Cost’è del 2017, un Sangiovese con una piccola percentuale di Vermentino, un’apparente dicotomia che invece esalta i sapori, tra il vigore del Sangiovese e la vitalità del Vermentino, facendo acquisire un colore rosa pallido al vino e un sapore persistente al palato.
I Fagottelli ripieni di piselli con capasanta e prosciutto sono una combinazione perfetta che sposa la dolcezza della capasanta e dei piselli con la sapidità del prosciutto, il tutto avvolto nell’abbraccio della pasta fresca. Il vino che li accompagna è il Serena 2017, un Sauvignon Blanc, il cui profumo ricorda un piacevole refolo durante la stagione corrente.
Si prosegue con il risotto ‘’Vialone nano’’ con anatra e scaglie di fegato grasso, servito con l’Aska del 2015.
Il riso Vialone nano, per coloro che siano neofiti di cucina, è una varietà di riso semifino, i suoi chicchi sono di media dimensione e di forma tondeggiante. È una varietà ottenuta incrociando la varietà vialone con la varietà detta nano. Ottimo, sapientemente al dente, gusto deciso e lievemente aromatico lo assaporiamo con l’Aska, un Cabernet Sauvignon con piccole percentuali di Cabernet Franc, ben strutturato si accompagna con energia ed eleganza al risotto.
Degustiamo anche un pregiato ExcelsuS del 1999, rosso rubino profondo, tannico dal gusto denso e asciutto, fa confluire al meglio l’eccellente storia del Merlot e del Cabernet Sauvignon.
La variazione di vitellino da latte con patata e salsa ai semi di senape al Brunello di Montalcino, è un secondo morbido, delicato ma al contempo sostanzioso, un piatto succulento e vellutato.
È accompagnato dal rosso rubino del Poggio alle Mura Brunello di Montalcino 2008 Riserva, un grande classico della Banfi richiesto in tutto il mondo, uno dei fiori all’occhiello dell’azienda vinicola, dall’anima moderna e robusta, strutturato e aristocratico.
La Calotta di cioccolato fondente, rum e nocciola conclude un viaggio di sapori e profumi che avviluppa i sensi nel gioco sottile della seduzione enogastronomica.
Con il dessert, immancabile, un altro vino ‘’storico’’ della Banfi, il Florus del 2014 che dona fragranza e aroma alla fine della serata.
Il servizio del direttore di sala Edoardo Lenzini, compostezza, eleganza e simpatia, è uno dei motivi di pregio della Sala dei Grappoli.
Dopo tanti anni, Domenico Francone, lo chef, si conferma un talento autentico e persino umile, non delude mai, risponde sempre alle aspettative, anche le più alte ed esigenti. Ha presentato un menù degustazione primaverile con un gusto che, tra ricercatezza e tradizione, nel complesso esalta i sapori mediterranei con intuizioni brillantissime come l’ostrica alla fragola, fuori menù, un vero e proprio cadeau, valorizzando il mare, da cui proviene, contestualizzandolo e rinnovandolo nelle terre toscane, un binomio ardito ma riuscitissimo.
E se una serata charmante si conclude alla Sala dei Grappoli, un pranzo fastoso ed elegante si consuma alla Taverna Banfi, il ristorante del pranzo del Borgo Banfi, dove torniamo dopo un’assenza di qualche anno.
Il servizio è un po’ austero ma molto cortese; qui la tradizione della cucina toscana la fa da padrona e bilancia il gourmet della sera precedente. I piatti sono abbondanti e saporiti, la selezione di Salumi della Val d’Orcia, di grandissima qualità…
i Pinci al ragù di cinghiale sapidi e voluttuosi…
il Carpaccio di manzo su pappa al pomodoro, delizioso. Il tiramisù si conferma un grande evergreen di casa Banfi.
La licenza con cui beviamo ci fa optare per una bollicina durante l’intero pranzo, un classico tra i classici: Banfi Brut metodo classico, una Cuvée tradizionale composta da: Pinot Nero, Chardonnay e Pinot Bianco. Come scriveva Charles Baudelaire, l’anima del vino inneggia alla donna amata, al figlio, a chiunque sappia ascoltarla, sicuramente se passate al Castello Banfi-Il Borgo la sentirete cantare.
Il nostro racconto manca di almeno altri 2 importanti ingredienti che fanno di questa visita una tappa fondamentale per chi ama le cose belle e indimenticabili della vita: la descrizione del fascino del Castello e dei tesori che contiene e le nostre migliori parole per dirvi di quanto sia bello il Borgo Banfi, un antico borgo in pietra, nato nel 1700 all’ombra delle mura e delle torri del Castello di Poggio alle Mura, per ospitare i contadini che lavoravano per i nobili proprietari e dove oggi sono state ricavate le lussuose camere e suites di questo gioiello dell’ospitalità italiana. Ce lo racconterà la prossima volta Juan Miquel, l’Hospitality Director, impareggiabile padrone di casa che è riuscito a creare uno straordinario spirito di accoglienza che aleggia in tutti gli ambienti di Castello Banfi-Il Borgo.
Un’ultima nota che non dispiacerà ai nostri lettori è relativa ad un riconoscimento che sottolinea il valore assoluto di Castello Banfi che è stato inserito nella lista delle 10 Top Wine Travel Destination del 2018 pubblicata da Wine Enthusiast.
* La foto di copertina è di I. Franchini