Tra rupi scoscese e boscaglie a tutto spiano, c’è un borgo con 1512 anime a due passi da Roma | Luogo perfetto da visitare in inverno
Qui si respira un’atmosfera speciale. Tutto sembra raccontare la storia e la fede del nostro Paese, non perderti una visita al borgo di 1.512 abitanti.
Un posto poco popolato immerso nel cuore della regione Lazio che dona uno spettacolo unico nel suo genere e ammalia qualunque visitatori.
Si tratta di un luogo sacro dov’è nato, secoli e secoli fa, un simbolo che esiste ancora oggi e che ancora oggi affascina come allora.
Non puoi perderti il borgo di poco più di 1500 anime se ami i luoghi speciali, dove il tempo sembra essersi fermato.
Il paesino in questione è una perla della Sabina: ecco perché merita di essere visto con i propri occhi almeno una volta nella vita.
Il borgo di poco più di 1500 anime nel cuore del Lazio
Per tutti i golosi è importante premettere che chi mette piede in questo posto rimane letteralmente stregato dalla bontà dei prodotti tipici, come funghi, tartufi, cannelloni di carne, cacciagione, porchetta, ciambelline al vino. Insomma, dall’antipasto al dolce, non si può non farsi prendere per la gola. Il Paese di cui parliamo però chiaramente è apprezzato per per tanti altri motivi. Uno di questi è la sua particolare posizione geografica.
Il Paese che conta pochissimi abitanti infatti, si trova a 700 metri di altezza, immerso tra meravigliosi boschi di lecci e da qui parte il cosiddetto cammino di San Francesco, un percorso per alcuni mistico per altri profano, che viene molto apprezzato da chi pratica trekking e da chi va alla ricerca di emozioni spirituali, come facevano i pellegrini di un tempo. Scopriamo come si chiama questo borgo, dove si trova e perché piace così tanto a local e turisti.
Dove si trova e perché vale la pena visitarlo almeno una volta nella vita
Il borgo in questione si chiama Greccio. Si trova in provincia di Rieti e qui sorge uno dei santuari considerati tra i più sacri d’Italia, ovvero il santuario di Greccio. Qui per la prima volta è stata rappresentata la natività dunque si può identificare In questo luogo il primissimo presepe vivente, una tradizione che dura da secoli e che ancora oggi emoziona fedeli e non.
Questo posto è così speciale perché è stato visitato per la prima volta nel 1209 da San Francesco d’Assisi. Proprio alla sua figura Infatti è legata alla nascita e l’origine del presepe vivente. Al celebre Santo Greccio piacque così tanto che trovò tra il borgo e Betlemme delle forti somiglianze e qui decise di riprodurre la magia e lo spirito della grotta in cui nacque Gesù, con tanto di bue e asinello. Greccio dista la Roma poco più di 152 km. Dunque, partendo dalla capitale, si può raggiungere il Paese di 1.500 anime guidando per circa due ore e mezza.