Cronaca

Tragedia a Roma, morto di freddo fuori dalla Questura per un documento

Un dramma si è consumato la scorsa notte nei pressi dell’ufficio immigrazione della Questura di via Patini, a Roma, dove un uomo di nazionalità romena è stato trovato privo di vita. La vittima, un cittadino comunitario, aveva cercato riparo in un giaciglio di fortuna nei pressi della struttura, ma il freddo gli è stato fatale.

Secondo quanto riferito dalla Questura di Roma, le forze di polizia e i soccorsi sanitari sono intervenuti prontamente sul posto dopo la segnalazione del ritrovamento dell’uomo privo di sensi. Tuttavia, ogni tentativo di soccorso si è rivelato vano: il decesso è stato constatato sul luogo.

“Le forze di polizia e i soccorsi sanitari, prontamente intervenuti sul posto, ne hanno purtroppo constatato il decesso”, ha dichiarato in una nota ufficiale la Questura. Le autorità hanno aggiunto che l’ uomo, di nazionalità romena, non aveva motivo di trovarsi all’esterno dell’ufficio immigrazione, essendo un cittadino comunitario già destinatario di un ordine di allontanamento dal territorio nazionale.

Il freddo intenso, unito alle condizioni di precarietà in cui si trovava, è stato determinante per il tragico epilogo. La Questura ha sottolineato che la morte è avvenuta per cause naturali, anche se resta il dramma sociale di una vita spezzata in circostanze così tragiche.

La Questura di Roma ha espresso cordoglio per il decesso dell’uomo, un episodio che mette nuovamente in evidenza le difficili condizioni di vulnerabilità in cui si trovano molte persone che vivono ai margini della società.

Unione Sindacale di Base (USB), comunicato

“Nella notte di martedì 28 gennaio una persona richiedente asilo è morta mentre era in fila davanti gli uffici della Questura a Roma, Ufficio Stranieri di Via Patini. Dalle testimonianze dei presenti, pare si trattasse di una persona anziana che si trovava fuori dalla questura per fare richiesta di asilo: si è messo in fila questa notte dalle ore 10, poiché è prassi della Questura scegliere solo poche persone ogni giorno, tra quelle in fila da fare entrare per tale richiesta, mentre tutte le altre vengono respinte.

Molte persone provano per più giorni a dormire fuori dalla Questura, per poter accedere ad un diritto che dovrebbe essere di tutti i cittadini stranieri presenti in Italia: avere un documento, per poter vivere dignitosamente!

La vergogna delle Questure immigrazione deve finire: a Roma, come in altre città, i lavoratori e le lavoratrici migranti sono costrette in condizioni pietose per poter ottenere quello che è un loro diritto.

Basta razzismo di stato, basta con le inadempienze del Governo nei confronti dei lavoratori stranieri. Non è accettabile morire per ottenere un foglio di carta: questa è barbarie! Vogliamo giustizia per il lavoratore morto questa notte!

USB Migranti invita tutti a mobilitarsi, per la dignità di tutti i lavoratori stranieri ed i richiedenti asilo che vivono nel nostro Paese. Mercoledì 29 gennaio ore 16:00 presidio in Via Nazionale, di fronte al Palazzo delle Esposizioni“. Così il comunicato della sigla sindacale USB “A Roma si muore così per un documento”.

AVS Roma Capitale: Non si può morire per una richiesta d’Asilo

Alleanza Verdi e Sinistra (AVS) ha diffuso un comunicato su quanto avvenuto stanotte presso la Questura in Via Patini, V Municipio di Roma Capitale.

“Come coordinamento Alleanza Verdi-Sinistra di Roma esprimiamo cordoglio rispetto alla morte del cittadino romeno avvenuta stanotte davanti all’Ufficio Stranieri della Questura di Roma in Via Patini – rendono noto dal coordinamento cittadino di AVS e del V Municipio – La situazione nelle questure è disastrosa: con gli utenti costretti ad attendere per giorni in mezzo alla strada per ricevere un appuntamento.”

“Non avviene solo nella città di Roma, ma accomuna molti uffici delle Questure Immigrazione: la carenza di personale e, a volte, la non adeguata preparazione di quello presente, rallentano notevolmente le procedure. Funzionari, non formati a rapportarsi con soggetti di lingua e provenienza diverse, non riescono a prendere in carico le richieste, né a gestire più di poche persone al giorno, a fronte di file lunghissime.”

“Chiediamo che il Governo destini maggiori fondi alla gestione di queste problematiche, piuttosto che mettere in campo decreti securitari come il DDL Sicurezza o come il Decreto Caivano applicato al Quarticciolo, che spostano solo di poche centinaia di metri il problema. Nel mentre, le questure non riescono a far fronte nemmeno alle richieste di documenti ordinari come i permessi di soggiorno o il loro aggiornamento: non regge, insomma, neanche la retorica del Ministro Salvini sullo “straniero buono che lavora”!

È per questi motivi che i nostri rappresentanti parteciperanno al presidio di Mercoledì 29 gennaio alle 16 in Via Nazionale indetto da USB Migranti.”

Così in una nota Calcerano e Coldagelli per AVS Roma e Di Vetta e Mattana per AVS Municipio Roma V.

Foto dalla Pagina Facebook di “ColtivAzione”, Associazione No profit che lotta da oltre 10 anni anni per i diritti delle persone migranti, al fianco di rifugiati e stranieri in Italia.

Redazione

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