Quelli della transizione digitale e ambientale sono due degli obiettivi primari fissati a livello comunitario e nazionale in questi anni, come dimostrano anche le ingenti risorse destinate a questi scopi all’interno del PNRR, ma le regioni italiane sembrano procedere con passi differenti mostrando ancora una certa disparità tra un’area e l’altra. Come si collocano attualmente, dunque, il Lazio e gli altri territori in questo passaggio fondamentale verso il futuro?
In questi ultimi anni si parla tanto di transizione digitale ed ecologica, intendendo con questi termini l’adozione di politiche più efficaci e l’utilizzo di innovazioni volte a migliorare la diffusione delle nuove tecnologie e, al contempo, a ridurre l’impatto ambientale delle attività umane. All’interno di questi obiettivi rientrano numerose azioni, che spaziano dalla digitalizzazione delle Pubbliche Amministrazioni all’efficientamento energetico degli edifici, che dunque impegnano sia le aziende che i privati verso scelte più intelligenti.
D’altronde i vantaggi legati all’uso del digitale e i benefici sociali ed economici connessi alla riduzione degli sprechi sono sotto gli occhi di tutti già oggi, basti pensare a come la rete internet sia presente in ogni momento della nostra vita semplificando l’accesso alle diverse attività, dal lavoro alle occasioni di svago offerte dagli operatori del gioco digitale, poker in primis, e a quanto possano pesare sia sulla bolletta energetica che sulla salute pubblica le scelte volte ad abbattere il nostro impatto ambientale. Senza voler scendere troppo nel dettaglio, è dunque facile comprendere perché gli obiettivi fissati siano diventati così importanti, coinvolgendo per l’appunto enti pubblici e soggetti privati chiamati a lavorare seriamente in tal senso.
Emissioni e consumi energetici: Calabria, Campania e Lazio al top
I risultati finora ottenuti a livello nazionale e regionale sul tema della transizione ecologica sono stati resi noti all’interno del rapporto di Italy for climate intitolato “La corsa delle Regioni verso la neutralità climatica”, che si è occupato di analizzare i risultati in ambito climatico delle 20 regioni italiane fornendo un quadro dettagliato dell’attuale situazione.
In particolare, il rapporto ha monitorato tre parametri, ossia emissioni di CO2 pro capite, consumi di energia pro capite e consumi energetici coperti da fonti rinnovabili, individuando come regioni più virtuose nel complesso la Calabria, la Campania e proprio il Lazio. Campania e Lazio, peraltro, risultano in testa alla classifica per quanto riguarda le emissioni di CO2, che risultano essere le più basse rispetto a tutte le altre regioni, così come per i consumi energetici, mentre dal punto di vista delle fonti rinnovabili il Lazio non riesce a raggiungere livelli in linea con la media nazionale.
Interessante anche il dato relativo alle regioni “coal free”, che cioè hanno azzerato la quota di consumi energetici soddisfatti dal carbone, che vede sette territori – tra i quali Campania, Emilia Romagna, Abruzzo e Trentino Alto Adige – già in linea con questo obiettivo e altri, tra cui il Lazio, sempre più vicini alla soglia zero.
Come procede la digitalizzazione nel Lazio
Per ciò che riguarda il punto della situazione sulla digitalizzazione delle regioni italiane, l’indagine di riferimento è invece l’ICity Rank 2022, eseguita da Forum PA, che analizza diversi indicatori di trasformazione digitale analizzando i risultati raggiunti dai 108 comuni capoluogo italiani.
L’ultima edizione dell’Icity Rank ha evidenziato il netto passo in avanti di gran parte delle città italiane, sia nell’utilizzo dei nuovi sistemi di interazione tra cittadini e Pubbliche Amministrazioni, come nel caso dello SPID o dell’app PagoPa, che nel ricorso a nuove tecnologie di comunicazione e reti, per un avanzamento che lascia solo poche realtà in una situazione definita “critica”.
Firenze e Milano si confermano i capoluoghi di provincia più digitali, ma ottimo è anche il posizionamento di Roma, che si ritrova nel gruppo delle terze classificate. Molto più lontane, però, le altre città laziali: per trovare le seconde della regione bisogna infatti scendere all’83esimo posto, dove troviamo Latina e Viterbo, mentre Frosinone è solo 94esima. Con la sua 102esima posizione, infine, Rieti è il primo dei sette capoluoghi italiani con indice inferiore a 30 punti, che chiudono la graduatoria mostrando ancora evidenti difficoltà rispetto all’uso del digitale per migliorare la vita dei cittadini.
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