Trasporti, i romani impiegano in media 70 minuti al giorno per i loro spostamenti
Troppo tempo per spostarsi da casa a lavoro (l’esempio per eccellenza), e viceversa. Con il Covid poi…
“Da uno studio che la Fit-Cisl Lazio ha commissionato a Isfort (Istituto Superiore di Formazione e Ricerca per i Trasporti), ‘Una nuova mobilità per Roma Capitale‘, emergono numerose criticità riguardanti la mobilità della città.
In primis il fatto che gli abitanti romani impiegano in media 70 minuti al giorno per i loro spostamenti: servono quindi misure urgenti per il decongestionamento delle strade, e misure che favoriscano lo spostamento del traffico privato sui mezzi pubblici.
Dato che il trasporto su gomma assorbe il 45,7% dei posti offerti dal Trasporto pubblico, l’auspicio è che Atac e il neoeletto sindaco di Roma mettano in campo misure importanti”. Così in un comunicato il Segretario Generale della Fit-Cisl del Lazio, Marino Masucci, e il Segretario regionale responsabile del dipartimento Mobilità della Fit-Cisl del Lazio, Roberto Ricci.
Servizi Atac accessibili a disabili, bambini e anziani
“Servono importanti interventi per quanto riguarda la sostenibilità, l’innovazione e l’inclusione – prosegue il comunicato – con il potenziamento del mobility management e la promozione delle nuove professioni della mobilità sostenibile”. Inoltre è necessaria “l’adozione di misure inclusive, che connettano più efficacemente centro e periferie e rendano accessibili i servizi Atac anche ai soggetti deboli quali disabili, bambini e anziani”, si legge nel documento.
Ridisegnare le fermate Atac
“Sotto il profilo pragmatico, per l’aumento della velocità commerciale dei mezzi Atac, che riteniamo cruciale, sarebbe molto importante ridisegnare in modo equilibrato il numero e la dislocazione su Roma delle fermate che, specialmente nel centro storico, risultano ravvicinate in modo assurdo mentre altrove sono troppo ridotte, e la creazione di una rete potente di corsie preferenziali per gli autobus, che migliorerebbe la vita di lavoratori e utenti”.
Parcheggi di interscambio
“Altro tassello fondamentale – continuano i sindacalisti- riguarda i parcheggi di interscambio per gli automobilisti che vorrebbero usufruire degli snodi intermodali. Esistono nella Capitale parcheggi utilizzati fino a poco tempo fa e adesso in disuso, in prossimità degli interscambi, che potrebbero essere adibiti a questa importante funzione.
L’inutilizzo di questi parcheggi toglie la possibilità di lasciare il mezzo privato per usufruire di quello pubblico, mentre al contrario potrebbero essere modernizzati e ospitare anche colonnine elettriche e oltre ai mezzi privati anche biciclette, monopattini e mezzi in car sharing”. (Comunicati/Dire)