Venerdì della prossima settimana il trasporto pubblico di Roma si bloccherà la mattina per 4 ore. Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti e Ugl Ena hanno indetto uno sciopero che si svolgerà dalle 8:30 alle 12:30 per le “palesi divergenze” che “permangono nella loro totalità” nei rapporti industriali con Atac.
Il tentativo di conciliazione dello scorso 26 settembre ha “solo evidenziato – scrivono i sindacati nella comunicazione di indizione dello sciopero – la mancata volontà da parte dell’azienda di trovare risposte concrete ed esaustive ai temi oggetto della vertenza”. Che sono ben 23.
Si va dal mancato completamento del piano assunzionale, alla mancata applicazione degli accordi di sperimentazione dei nuovi carichi di lavoro degli “operatori di esercizio” per la rimessa di Grottarossa, la reiterata mancata concedibilità di ferie “con evidenti aumenti del pregresso – denunciano i sindacati – e mancato recupero psico-fisico del personale”, carenze di organico strutturale e turni di lavoro gravosi e difformità nell’assegnazione per gli operatori di esercizio, passando per il mancato confronto e comunicazione circa l’allocazione di tutto il personale ed in particolare dei nuovi autisti assunti con contratto a tempo determinato “nonché dei relativi trasferimenti del personale”, difformità nell’applicazione degli accordi sulla ricollocazione del personale operativo che perde condizioni psicofisiche a causa di malattia o infortunio sul lavoro.
E ancora la mancata concertazione riguardo le attività del personale operativo Direzione Metro C, mancata convocazione riguardo “la drammatica situazione della Roma-Centocelle”, corsi di formazione “coercitivi attuati anche fuori orario di lavoro o in modalità autodidatta che riguardano anche la sicurezza di esercizio”, mancato seguito agli accordi sottoscritti relativi all’articolazione oraria e flessibilità per il personale amministrativo e sul lavoro agile.
E poi la riorganizzazione della Centrale Infomobilità ed individuazione di personale da destinare senza un confronto preventivo con i sindacati, problematiche legate alle forti carenze di organico in tutte le “aree operative” operatori di superficie metro A/B, personale Metro C, operatori di manutenzione “con pesanti ricadute sui carichi di lavoro, concessione di ferie e riorganizzazione delle attività lavorative”.
Infine, le tematiche riguardanti il settore di biglietteria di Atac e gli accordi sindacali inapplicati, la mancata erogazione di indennità incentivanti “in occasione di eventi eccezionali (G20)”, la mancata trattazione dei temi legati alle carenze del parco rotabile tram e metropolitane “con riflessi gravosi sull’esercizio e sulle attività manutentive”, il mancato adeguamento strutturale delle officine, la mancata pianificazione degli organici in tutti i settori operativi nonché la presenza diffusa di personale non idoneo “allocato in attività di impropria competenza” e la “preoccupazione sugli assetti futuri di Atac, le sue condizioni economiche – sottolineano i sindacati – anche alla luce del diffuso contenzioso legale interno, sulla continuità del concordato preventivo e sul nuovo contratto di servizio”.
La carne al fuoco è tanta e le fiamme sono alte. Da oltre 10 anni, riferiscono fonti sindacali all’agenzia Dire, Roma non assiste a uno sciopero solo di Atac ed esclusivamente legato a tematiche politico-aziendali. Verranno garantiti i servizi minimi prima delle 8:30 e dopo le 12:30 ma in mezzo il rischio di una forte astensione è alto.
Il dg della municipalizzata, Alberto Zorzan, ieri ha inviato ai sindacati una convocazione senza ordine del giorno per incontrarli martedì alle 14.30. Si tratta dello stesso giorno in cui all’Auditorium Parco della Musica si svolgerà un grande evento voluto dal sindaco Gualtieri su Expo 2030, Pnrr e Giubileo.
Una coincidenza sospetta per i sindacati, che dietro questo timing leggono un intervento del Campidoglio sull’azienda per cercare di fare rientrare lo sciopero. Impresa piuttosto complicata perché “meno di 2 settimane fa in Prefettura il direttore del personale di Atac, che si è dimesso la scorsa settimana per motivi personali dopo soli 4 mesi, ci ha detto – riferiscono fonti sindacali all’agenzia Dire – che non era possibile accettare le nostre richieste, tanto meno un riequilibrio dei carichi di lavoro del personale di superficie perché l’azienda deve abbassare il costo del personale e a breve presenterà un nuovo piano industriale” che andrebbe nel senso opposto alle richieste dei sindacati.
La tensione tra i vertici dell’Atac e i suoi lavoratori va avanti dal dicembre del 2021, quando partì la procedura per arrivare allo sciopero. Poi sono seguiti due stop per cercare di trovare una soluzione che però non è mai arrivata. Senza un accordo i sindacati sono pronti a proclamare un altro sciopero, stavolta di 24 ore. (Mtr/ Dire)
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