La presentazione dei nuovi autobus corti Atac da parte del sindaco di Roma Roberto Gualtieri, che si è tenuta lo scorso 18 luglio sul Pontile di Ostia, è stata l’occasione per fare il punto su come è attualmente la flotta ATAC e come sarà tra poco meno di 3 anni, al termine del Giubileo.
Martedì scorso il Sindaco ha presentato 33 vetture consegnate dalla ditta Romana Diesel del modello “Moby City”, che hanno caratteristiche simili agli altri 30 bus corti già in circolazione dal 2021 nella Capitale, questi sono stati assegnati alle rimesse ATAC di Acilia (litorale), Magliana (Roma sud) e Grottarossa (Roma nord).
Nulla al momento è previsto per il deposito di Tor Pagnotta dove ci viene segnalata una situazione disastrosa, con la maggior parte delle vetture che risalgono al 2006, la stessa classe di vetture che questi nuovi acquisti andranno a sostituire.
Tra le principali caratteristiche tecniche di questi mezzi figurano la presenza di 2 porte, di cui quella anteriore a singola anta, 14 posti a sedere e fino a 27 posti in piedi, pedana per la salita dei disabili e posto per la carrozzella. Questi veicoli verranno impiegati sulle linee che, per motivi legati alla viabilità, non possono essere gestite con autobus di lunghezza “standard” da 12 metri.
Atac in questo modo potrà quindi contare complessivamente su 63 vetture “corte” di nuova generazione, eliminando definitivamente il problema delle sospensioni sulla rete che non può essere gestita con autobus di dimensioni standard per esigenze di viabilità.
Con l’arrivo di questi 63 mezzi e dei 118 nuovi ibridi, attualmente in fase avanzata di consegna, dei nuovi tram e dei nuovi treni per le metropolitane abbiamo il materiale per immaginare il prossimo futuro, almeno di Atac, perché il trasporto pubblico della Capitale è gestito anche dal Consorzio Roma Tpl, con circa 400 autobus ancora da acquistare e Cotral con il servizio delle ferrovie ex concesse.
Sotto il motto “Più bus per Roma” è stato avviato quasi 3 anni fa il massiccio rinnovo della flotta autobus romana, che ha portato su strada poco meno 700 veicoli nell’ultima parte del mandato di Virginia Raggi: 227 gli arrivi nel 2019, 328 nel 2020 e 142 nella prima parte del 2021.
Con l’elezione dell’attuale sindaco Roberto Gualtieri, i numeri – sebbene più modesti – hanno continuato ad essere abbastanza promettenti: tra la fine del 2021 e l’anno successivo sono stati immessi poco più di 100 nuove vetture. Si tratta di 70 veicoli ibridi a 2 porte, 29 mezzi a metano e 2 Ford Transit di piccole dimensioni per la linea 34.
Ulteriori 22 mezzi a metano sono stati ordinati da oltre un anno ed ancora non sono stati consegnati a causa delle difficoltà del produttore, Industria Italiana Autobus, la cui produzione è sostanzialmente ferma.
Quest’anno invece si è caratterizzato per l’arrivo dei primi 43 Mercedes Citaro ibridi a 3 porte, che diventeranno 118 entro la fine di luglio. Sempre nei prossimi mesi arriveranno sulle strade della Capitale altri 33 Indcar Mobi: si tratta di vetture corte che rafforzeranno il parco esistente, mandando definitivamente in pensione i vecchi bus risalenti al 2006.
Il fatto di avere a disposizione vetture a tre porte è salutato con entusiasmo dagli utenti che spesso, nel commentare l’acquisto di nuovi mezzi sottolineano che una volta gli autobus a tre porte erano la normalità, mentre oggi sembrano un evento e si chiedono il perché si insista con mezzi a due sole porte
Ma non finisce qui.
Rispetto ai nuovi autobus, la Società Giubileo 2025 ha avviato, per conto di ATAC, due gare per l’acquisizione di un totale di 432 mezzi: si tratta di 110 autobus snodati mild-hybrid e 322 autobus 12 metri a metano che consentiranno di sostituire altrettanti autobus con più di 10 anni di servizio.
Il potenziamento della rete arriverà, quindi, solo con la messa in servizio dei 411 autobus elettrici: la procedura di acquisto è stata avviata da ATAC negli scorsi giorni, con il bando 77/2023.
La gara, organizzata in tre lotti, prevede le seguenti consegne:
Novità sono previste anche per i tram con una gara per 121 nuovi mezzi che ha visto la partecipazione dei quattro più grandi produttori di rotabili tramviari in Europa: l’aggiudicazione del bando di gara dovrebbe arrivare entro la fine del mese di luglio.
La formula scelta è quella dell’accordo quadro, con la consegna dei mezzi in più contratti applicativi già integralmente coperti dai fondi ministeriali (nel dettaglio DM 607/2019, DM 235/2020, DM 448/2021, DM 97/2022).
L’accordo, che avrà durata 6 anni dalla sottoscrizione del contratto, prevede la fornitura di 121 tram della lunghezza complessiva compresa tra i 30 e i 33,5 metri per un valore di base gara pari a 457,8 €mln.
La fornitura sarà così articolata:
Tutti i mezzi dovranno essere a pianale interamente ribassato, senza gradini interni, e dovranno garantire una capienza di almeno 190 passeggeri.
Per le metropolitane sono invece stati sottoscritti contratti per 30 nuovi treni destinati alle linee A e B: i primi 14 saranno in servizio entro il Giubileo, ritardi permettendo. Più lunghi i tempi per i nuovi treni della Metro C, il cui progetto è attualmente in fase di revisione per adeguarsi alle più recenti normative del settore.
“Il primo dei 14 nuovi treni per le metro A e B sarà consegnato a dicembre 2024”, così l’assessore ai trasporti Patané ha ribadito alla commissione mobilità del 19 maggio scorso, avente oggetto l’aggiornamento del programma degli interventi essenziali e indifferibili per il Giubileo 2025.
L’intervento, già oggetto di finanziamento mediante il DM 360/2018 (i cosiddetti 425,25 milioni di euro già previsti dal DEF 2017, allegato “Connettere l’Italia”) e il DM 464/2021, prevede la fornitura di 30 nuovi convogli di cui 7 per la linea A e 23 per la linea B ed è statoaggiudicato ad Hitachi Rail.
Per quanto riguarda la Metro C, nella Commissione Mobilità del 26 maggio è emerso che l’ordine per i nuovi 13 convogli non è ancora stato effettuato sia a causa della situazione di Roma Metropolitane, stazione appaltante dell’opera posta nel 2019 in liquidazione, sia per l’incremento dei costi manifestato da Metro C spa, legato all’aumento dele prezzo delle materie prime.
I ritardi accumulati per ordinare i nuovi convogli – che non arriveranno dunque in tempo per l’apertura delle nuove stazioni – porteranno ad una ulteriore peggioramento del modello di esercizio della Metro C: i treni a disposizione per la linea resteranno solamente 13 per servire una linea più lunga, con l’inevitabile dilatazione delle frequenze.
In conclusione, l’attuale amministrazione potrà vantare di aver messo in servizio 1246 nuovi mezzi del trasporto pubblico, di cui 1095 autobus, 121 tram e 30 treni della metropolitana.
(Andrea Castano, autore del blog “Odissea Quotidiana”)
Le misure principali contenute nell'ordinanza firmata dal Sindaco Gualtieri
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