Trasporto su ferro. “Pendolaria 2023”, Roma-Lido e Roma-Viterbo tra le peggiori linee d’Italia
Il Lazio è la seconda regione d’Italia per numero di corse, ma due linee sono assolutamente da migliorare
E’ stato pubblicato da Legambiente “Pendolaria 2023” il nuovo rapporto sullo stato del trasporto pubblico su ferro regionale e locale in Italia, ponendo un’attenzione particolare alla transizione ecologica dello stesso.
Il rapporto è dedicato ai treni regionali e locali, al pendolarismo e alla mobilità urbana: la decisione di intraprendere questo studio annuale è stata effettuata per contribuire a creare un trasporto ferroviario regionale e locale al passo con i tempi, per città più sostenibili.
Lazio, tante corse ma pochi investimenti
Dal rapporto emerge che il Lazio è la seconda Regione per numero di corse dei treni che nel 2021 sono state 1607 (941 Trenitalia e 666 Atac/Cotral), seconda per numero totale di treni con 260 convogli di 17,3 anni di età media (poco sopra la media nazionale di 15,3) con differenze clamorose che emergono tra le flotte Atac/Cotral (di Roma Lido e Roma Nord) oltre 33 anni medi di età, e quelli Trenitalia di 12 anni in media.
Altro dato positivo per la Regione Lazio è il primato assoluto per la minor percentuale di ferrovie a binario unico: sono 1.008 km le ferrovie doppio binario (dato migliore nazionale) e 348 km quelle a binario unico. Negativo invece il dato sugli investimenti dal bilancio regionale che se Italia sono stati mediamente per il 2021, pari allo 0,57%, nel Lazio sono di appena dello 0,10% del bilancio (penultima Regione) pari a soli 27,7 mln di stanziamenti per il materiale rotabile e 0 per i servizi.
Linee peggiori d’Italia
Quest’anno torna, dopo il periodo più intenso della pandemia, la classifica delle peggiori linee ferroviarie, ossia quelle situazioni, in diverso modo emblematiche, che evidenziano da dove si dovrebbe partire per rilanciare l’offerta di trasporto pubblico su ferro, con beneficio in termini di meno inquinamento e meno congestione nelle nostre città, ma anche di qualità della vita e ridotta spesa per le persone.
Lo è per una ragione molto concreta e di idea del Paese: su alcune di queste linee malgrado l’affollamento dei convogli la situazione non vede miglioramenti, in altre continua a peggiorare e sempre più persone abbandonano i treni proprio perché li trovano sempre più affollati, vecchi e con continue cancellazioni. Numeri e storie, da diverse parti del Paese.
Perché purtroppo su alcune linee ed in alcune città, la situazione in questi anni è peggiorata ed in alcuni casi mancano serie prospettive di miglioramento su linee in cui viaggiano ogni giorno centinaia di migliaia di persone in situazioni disastrose ed inaccettabili. Il tema dei pendolari e del trasporto su ferro devono diventare una priorità del Governo Meloni se vogliamo cambiare questa situazione.
Il nostro Paese ha infatti bisogno di aumentare sensibilmente il numero di passeggeri che viaggiano in metro e in treno, se vuole migliorare la qualità dell’aria e ridurre le emissioni di CO2 come previsto dall’Accordo di Parigi. Al Ministro Salvini chiediamo di dedicare ai pendolari almeno la stessa attenzione che ha messo in questi mesi per il rilancio dei cantieri delle grandi opere.
Tra le dieci linee risultate peggiori in Italia al secondo posto troviamo due linee laziali, la Roma- Lido e la Roma – Viterbo, purtroppo una conferma dello stato disastroso in cui versa il trasporto su ferro corrispondente. Riportiamo i risultati dello studio eseguito da Legambiente sulle due famigerate linee.
Metromare ex Roma – Lido
La Roma-Lido, ora ribattezzata Metromare e gestita da Cotral, in totale contraddizione
con il PUMS di Roma Capitale che la proiettava verso una riconversione metropolitana come linea E, è una linea di 28,3 km, fondamentale per il pendolarismo di un intero quadrante, quello sud-ovest, perché collega la stazione di Porta San Paolo a Roma (un fondamentale nodo della mobilità urbana con la metro B, la Stazione Fs Ostiense e la rete tranviaria) ed il mare di Ostia.
Lungo le 13 fermate di quella che dovrebbe essere una linea strategica per la mobilità dell’area romana, è oltre un decennio che si assiste ad un costante peggioramento per la vita dei pendolari. Un caso emblematico della situazione di questa linea è avvenuto il 22 dicembre scorso, quando sono state almeno 18 su un totale di 38 le corse saltate a causa della rottura di un treno.
Per un’ora ne sono rimasti in servizio quattro su tutto il tracciato. E sono stati numerosi i casi in cui ad una già assurda tabella di frequenze, con treni ogni 23 minuti, si sono aggiunti ritardi spesso non comunicati che hanno portato l’attesa a 30 minuti reali.
Il 15 dicembre scorso il servizio è stato sospeso dalle 6.40 alle 7.40, in piena ora di punta, a causa di un calo di tensione e un problema alla linea elettrica in due sottostazioni, situazione simile a quella del 23 novembre, a causa di un guasto a inizio servizio – ore 5.40. In estate, il 15 luglio, la circolazione dei treni è andata avanti con lentezza, con attese dai 35 ai 50 minuti, corse soppresse e nuovi orari diversi da quelli riportati sul display.
Il Comitato pendolari della Roma-Lido ha elaborato una petizione, firmata da 23mila residenti, per chiedere al Sindaco di far rispettare il cronoprogramma dei lavori e delle opere previste da anni per la Roma-Lido, la verifica degli orari ufficiali delle corse e lo svolgimento senza interruzioni dei cantieri aperti da mesi sulla Roma-Lido per mettere in sicurezza e ammodernare e rifare l’intera rete ferroviaria.
Roma Nord – Viterbo
Per la Roma Nord-Viterbo, anche in questo caso passata in estate da Atac a Cotral, la soppressione delle corse è un fenomeno che continua imperterrito. La linea si snoda per 101,9 km, suddivisi in 12,5 km di servizio urbano ed i restanti 89,4 km di servizio extraurbano, con 35 fermate ed un tempo di percorrenza previsto di 22 minuti per la tratta urbana e di 155 minuti per quella extraurbana. Il 29 settembre 2022 circa ottanta corse sono saltate, quasi la metà di quelle previste durante l’intera giornata.
Ovvie le lunghe ed estenuanti attese in banchina ed il sovraffollamento sui pochi treni a disposizione, con alcune reazioni violente dei pendolari che hanno visto andare in frantumi le vetrate di alcuni tornelli di Piazzale Flaminio. Solo nei primi 4 mesi del 2022 circa 2.700 corse sono andate soppresse, mentre molto spesso tra Montebello e Viterbo il treno è sostituito da corse autobus.
Un altro problema che sta emergendo con sempre più forza riguarda le biglietterie, chiuse in molte stazioni o solo parzialmente a disposizione degli utenti. Entrambe le linee sono passate alla gestione di Cotral dallo scorso luglio e sono previsti investimenti per trasformarle in vere e proprie linee metropolitane, per 481 milioni di euro, finanziati tramite i fondi del Pnrr.
Sul fronte del materiale rotabile Regione Lazio e Firema hanno siglato un terzo contratto, nell’ambito dell’Accordo Quadro dal valore di 282 milioni, che prevede la fornitura per un valore di quasi 43 milioni di euro degli ultimi 5 rotabili a sei casse per la linea Roma-Lido.
(Dal rapporto di Legambiente “Pendolaria 2023”)