Guasti, ritardi, cancellazioni. Poi ancora guasti. Una situazione insostenibile quella dei pendolari della Cassino – Roma, costretti da oltre un anno a subire ritardi a lavoro, a scuola e in ogni altra loro attività personale per colpa di una linea ferroviaria da terzo mondo.
Una situazione vergognosa che ad oggi è confermata dal convoglio guasto fermo alla stazione di Morolo (Fr), un lunedì nero, l’ennesimo per i pendolari abbandonati al loro destino di incertezza.
Un anno in cui le persone, pur pagando regolarmente il biglietto e affidandosi al servizio di trasporto pubblico, vengono completamente ignorati da chi dovrebbe garantire loro un tragitto dignitoso e nell’orario previsto.
Una gestione fallimentare, è evidente, che opera in completo disprezzo del tempo dei loro clienti pendolari. I ritardi cumulati, solo per quello di questo lunedì ventisette novembre parliamo di oltre quaranta minuti di attesa, al freddo, di decine di persone che dovrebbero recarsi a lavoro.
Esiste, tuttavia, la possibilità di richiedere un giustificativo per il ritardo a lavoro o a scuola. Bene, anzi no, male. Malissimo, perché per ottenere un giustificativo valido, per un ritardo dipeso dalle Fs, occorre andare agli uffici della stazione Termini, dove però la fila per ottenere il documento è lunghissima e dunque molti lavoratori rinunciano per evitare di perdere mezza mattinata di lavoro.
Danno e beffa.
Un bacino di utenza quello della linea Cassino – Roma, tutt’altro che trascurabile. La linea, infatti, comprende territori strategici e importanti per la Regione, solo per citare il caso specifico del guasto alla stazione dei Morolo, il bacino coinvolto riguarda cittadine di grande popolosità. Anagni, Colleferro e Valmontone per esempio; ma anche Labico e Zagarolo.
Senza dimenticare che questa linea ferroviaria porta a Ciampino con lo scalo aeroportuale.
Non disposti a subire solamente, i pendolari della linea Cassino – Roma si sono dati da fare, segnalando a gran voce alla Regione il disagio con cui sono costretti a vivere ogni giorno. Ci sono stati incontri con i vertici regionali, con Trenitalia; tante promesse, tante scuse e tutto come prima. Nel disagio.
Intanto, ancora stamattina, mentre i pendolari stanno al gelo delle banchine o della stazione, nessuna voce ufficiale chiarisce la questione. Il tam tam è sui social, nei gruppi creati per fare rete e aggiornarsi sulle avventure del pendolarismo.
“C’è un’assenza totale di comunicazione in questi casi” commenta un pendolare che alle 10:00 di stamane era ancora in attesa di salire sul treno delle 9:12, avendo evitato di salire sul precedente arrivato alla stazione di Valmontone con le persone stipate all’interno come un carro bestiame. “Annunci generici pre registrati di ritardi, cancellazioni. Il personale che non sa dare risposte e viaggiatori lasciati al loro destino“.
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