Treni d’Italia, il caso Lombardia: quali sono i più vecchi del nostro Paese?

Spesso anche se i treni sono più moderni, è la rete ferroviaria obsoleta a rallentare il trasporto e causare problemi

treno regionale e montagne

Treni vecchi, e lenti, il caso Lombardia sta facendo il giro del Web.

Negli ultimi cinquant’anni, i pendolari lombardi impiegano sempre lo stesso tempo tra una destinazione e l’altra. A volte perfino di più. È quanto emerge da un’inchiesta de la Repubblica che ha semplicemente confrontato gli avvisi storici conservati da Fondazione Fs Italiane con i tabelloni a cui si affidano ogni giorno i pendolari. Su alcune tratte c’è addirittura qualche minuto di ritardo in più rispetto a mezzo secolo fa.

“Se guardiamo la rete ferroviaria lombarda ci accorgiamo che in 50 anni non c’è stato nessun miglioramento aggiunge Carlo Cottarelli, economista e capolista del Pd al Senato. “Sono andato a prendere la tabella degli orari di 50 anni fa che si trova in rete, ho confrontato i tempi di percorrenza tra Milano e Cremona e tra Cremona a Brescia e addirittura sono peggiorati un pochino” questo a causa della rete ferroviaria che “è vecchia e non è mai stata aggiornata”.

Secondo l’indagine Pendolaria 2022, rapporto annuale Legambiente, l’età media dei 464 convogli lombardi è di 14,7 anni.

I treni nel Lazio

Ogni giorno nel Lazio circa mezzo milione di pendolari scelgono i treni locali. L’età media dei 212 convogli in circolazione è di 16,8 anni (in linea con la media nazionale) e il costo del biglietto è il più basso d’Italia: 2,60 euro per 30 km di tragitto.

Oltre mezzo milione di pendolari, 1.298 corse giornaliere di treni, il costo più basso in Italia del biglietto con 2,60 euro per 30 km di percorso. Il rapporto Pendolaria 2022 di Legambiente mette il Lazio al secondo posto tra le regioni italiani per la quantità di movimenti dopo la Lombardia che però offre 2.150 corse giornaliere (il doppio di quelle della nostra regione) con un costo del biglietto di 4,10 euro a fronte dei 2,60 euro del Lazio.

I treni al Sud

Il treno più lento d’Italia, secondo Non sprecare in un articolo del 2018, è l’Intercity, numero 721, che collega Messina centrale con Siracusa e che in otto mesi ha accumulato cento ore di ritardi. Al secondo posto l’Intercity Roma-Palermo, che viaggia con un ritardo medio di mezz’ora, poco più dei ritardi che si accumulano sulla Freccia Bianca Milano-Taranto e sull’Intercity Trieste-Taranto. 

La Basilicata ha il record in Italia di treni con più di 15 anni di vita: sui 40 in circolazione, infatti, il 57,5% vanta più di tre lustri di vita. Siamo primi anche nella sconsolante classifica dell’età media del materiale rotabile che, insieme alla Puglia, è di 20,1 anni.

A proposito, per domani 9 settembre è annunciato uno sciopero del trasporto su rotaia.