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Regionale, consegnato il 40esimo nuovo treno per i pendolari del Lazio: tutti i dettagli

Un altro treno, il quarantesimo, è stato consegnato oggi a Tivoli, ma dietro questa cifra si cela molto più di un semplice conteggio. È il segnale concreto di una trasformazione che da qualche anno ha cominciato a cambiare il volto del trasporto ferroviario regionale nel Lazio. La cerimonia, avvenuta sul binario 1 della stazione tiburtina, ha visto la presenza di figure chiave del settore: Maria Annunziata Giaconia per Trenitalia, l’Assessore regionale Fabrizio Ghera, il sindaco di Tivoli Marco Innocenzi e Fausto del Rosso, direttore regionale di Trenitalia.
Numeri, strategia e visione
Il piano complessivo è imponente: oltre un miliardo di euro di investimenti, di cui 758 milioni messi in campo da Trenitalia e 149 dalla Regione Lazio. L’obiettivo non è solo il rinnovo materiale della flotta, ma la costruzione di una nuova identità per il trasporto pubblico locale, capace di rispondere con concretezza alle esigenze quotidiane di pendolari e turisti. Un progetto che, a pieno regime entro il 2026, porterà su rotaia 72 nuovi convogli, contribuendo a mantenere l’età media della flotta laziale tra le più basse in Italia.

Le esigenze reali di chi viaggia
Chi prende il treno ogni giorno sa bene quanto conti la puntualità, la comodità, la capienza. Il convoglio presentato oggi incarna queste priorità: sei carrozze a doppio piano, 1600 posti totali di cui 700 a sedere, 18 stalli bici con prese per la ricarica, il tutto in un veicolo che consuma il 30% in meno rispetto ai modelli precedenti e che è riciclabile fino al 97%. Un treno pensato per l’ambiente, ma anche per la vita vera delle persone.
La dimensione turistica, spesso trascurata nel dibattito sul trasporto locale, trova qui una risposta concreta. I circa 80 milioni di passeggeri annui – 300.000 al giorno – non sono solo lavoratori o studenti. Sono anche visitatori che raggiungono borghi, città d’arte, spiagge, e che chiedono un sistema affidabile, intuitivo, capillare. Proprio in quest’ottica si inserisce il rafforzamento della rete e dell’intermodalità, che secondo Giaconia punta a un’integrazione sempre più fluida tra treno, bus e mobilità dolce.
L’orizzonte non è più lontano
È una trasformazione che si misura più con i gesti quotidiani che con le grandi parole. Un treno in più può voler dire meno affollamento, più puntualità, meno stress. E può significare anche una scelta in più per chi è stanco del traffico o del parcheggio che non si trova. Questo quarantesimo treno non è solo un’aggiunta alla flotta: è un ulteriore tassello nella costruzione di un sistema che, finalmente, sembra guardare con decisione al futuro.
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