Joker, personaggio antagonista di Batman, campione di incassi nel film-evento di Todd Phillips, è entrato nell’immaginario collettivo come simbolo della ribellione e della rivincita degli emarginati, comparendo oggi anche su un treno regionale ‘Vivalto’, sul quale degli “artisti della bomboletta” hanno deciso di esprimere la loro creatività trasgressiva. I Writer scelgono “tele” alternative per i loro disegni proprio perché essi devono essere “fuori posto”, devono destare una reazione di sconcerto e di ribellione al sistema vigente.
Il problema sorge però quando per risvegliare le coscienze della “massa”, si causano danni a tutti i cittadini; ad esempio in questo caso i passeggeri non possono guardare fuori, i pendolari che devono entrare non vedono immediatamente le porte, coloro che devono prendere il treno o scendere da esso. si trovano disorientati. Insomma nell’intento di accendere i riflettori sul disagio, si rischia di creare ancora maggiori disagi proprio a coloro che si vorrebbe condurre a una sorta di “emancipazione”.
Allora Joker è un fenomeno di costume o davvero un ispiratore di battaglie sociali? Simbolo universale di riscatto o isteria collettiva? e la street art deve essere sempre lecita per sua natura o deve assumersi anch’essa delle responsabilità che le diano dei vincoli?
Forse non lo capiremo mai perché la doppia faccia di Joker, e della ribellione, è proprio questa.
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