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Trevignano Romano, il paese su una rupe di lava, tra bellezze e specialità

Trevignano Romano è un pittoresco paese costruito su una rupe di lava sulla riva nord del lago di Bracciano, nella cosiddetta “Tuscia romana”.

Trevignano è all’interno del Parco dei Laghi di Bracciano-Martignano. Questi importanti laghi occupano il fondo di antichi vulcani, vicini la Caldara di Marziana e la Faggeta di Oriolo Romano. Il parco è molto amato dagli appassionati di uccelli infatti sono stati avvistate ben 159 specie.

Trevignano Romano, l’età del bronzo e degli etruschi

L’area del lago era frequentata sin dall’età del bronzo e dagli etruschi della città di Sabate. Ne è testimonianza la tomba Annesi-Piacentini in una necropoli etrusca, i cui corredi funerari si trovano nel Museo civico di Trevignano Romano.

Nel periodo romano questa zona era sede di ville patrizie, ma il borgo attuale si forma nel Medioevo quando la popolazione cerca rifugio in luoghi fortificati nelle alture per sfuggire ai barbari.

La rocca di Trevignano Romano sorge su una ripida altura di tufo vulcanico in parte difesa naturalmente da pendii a strapiombo. Probabilmente risale alla metà del XIII secolo e ha visto vari passaggi di proprietà fino a quando, alla fine del XIV secolo andò in mano agli Orsini che entrarono in possesso di tutto il territorio del lago.

Nel 1496 la rocca e il paese furono devastati dalle truppe di Rodrigo Borgia ed è poi passata per molte famiglie: i duchi del Grillo, i Torlonia, i Conti e la principessa Del Drago.

E da gustare? Il coregone e la giucantina

La principale chiesa che domina il profilo del paese è quella della Madonna Assunta in cielo. Da questo sito lo spettatore gode di un panorama incantevole. Mentre il suo campanile è stato ricavato da una delle torri della rocca.

Vi consigliamo di gustare il coregone, un pesce del lago di Bracciano che viene cotto fritto o alla brace preparato marinato secondo una ricetta tradizionale.

Nell’area di Trevignano è molto praticato l’allevamento ovino e si producono gustosi formaggi tra cui la tipica ‘giuncatina’, dal nome del recipiente in cui veniva preparata. Ma dovete assaggiare anche il Caciofiore di Columella prodotto con caglio vegetale proveniente dal carciofo selvatico.

Claudia Bettiol

Redazione

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