Ormai ci siamo abituati a questa estate instabile dal punto di vista meteorologico. Dalla metà di giugno, sul Lazio la pioggia è caduta ben oltre le medie stagionali e in diverse circostanze anche in maniera rovinosa, al punto da causare allagamenti e disagi vari. Le correnti nord atlantiche moderatamente fredda in quota hanno esaltato i contrasti termici, i quali hanno generato dei rovesci e temporali di forte intensità, che il gergo giornalistico chiama ormai impropriamente “bombe d’acqua”. In questo contesto di spiccata variabilità abbiamo fatto l’abitudine anche alla formazione di trombe marine.
Ma, tanto per non farci mancare nulla, nella giornata del 22 luglio a Viterbo si è verificato un landspout, ossia, usando parole povere, un tornado generato da una supercella temporalesca. Alcuni reporter amatoriali lo hanno documentato dalla via Teverina intorno alle ore 16 del 22 luglio, giornata nella quale il capoluogo della Tuscia è stato letteralmente allagato.
Lo sanno bene gli automobilisti che intorno alle 15.30 si trovavano sulla Tangenziale ovest, sulla strada Filante, sulla stessa via Teverina e su via Santa Maria in gradi. Come accade in questi casi, i Vigili del Fuoco e la Polizia Municipale sono intervenuti dopo aver ricevuto molte richieste di soccorso. Oltre ai disagi alla circolazione, si sono verificati diversi allagamenti a case e garage.
Per la precisione, un episodio analogo si era verificato nella Tuscia anche tra Tarquinia e Montalto di Castro.
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