Truffa aggravata, appropriazione indebita, falsificazione di biglietti di pubbliche imprese di trasporto. Sono pesantissimi i capi di imputazione agli imputati nel processo per la presunta truffa dei biglietti Atac clonati che vede sul banco degli imputati dodici persone.
Il pm Alberto Pioletti ha chiesto il rinvio a giudizio su cui si dovrà pronunciare il gup Giacomo Ebner, ammettendo Roma Capitale, Atac e Trenitalia come parti civili nel processo.
Sono quasi cinquecentomila i biglietti Atac che potrebbero essere stati clonati. Un numero spaventoso. Il mancato incasso rischia di determinare il collasso dell’azienda.
I tagliandi sarebbero stati alterati “apponendo sulla fascia magnetica un falso codice esadecimale e un falso timbro di emissione per poi distribuirli per la vendita al dettaglio ai singoli rivenditori”. Così sarebbero stati indotti in errore “ignari acquirenti, con corrispondente danno per la società di trasporto pubblico Atac che non percepiva gli introiti delle vendite”.
Il processo farà chiarezza sulle dimensioni di una truffa che sembra, in ogni caso, essere di dimensioni colossali.
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