Tumori, Cinieri (Aiom): “Casi avanzati per ritardi da pandemia, serve subito programmazione”

“I danni per le persone colpite da cancro rischiano di essere molto gravi”, spiega il presidente Aiom, Saverio Cinieri

Saverio Cinieri, Aiom (via Facebook)

Saverio Cinieri, Aiom (via Facebook)

A causa di ritardi nelle diagnosi e nelle cure accumulate dall’inizio della pandemia, è scattata l’allerta per l’aumento di casi di tumore in fase avanzata. Come riportato da Ansa.it, alla vigilia del World Cancer Day, l’Associazione Italiana di Oncologia Medica ha dichiarato che “serve subito un Recovery plan, ovvero un Piano di recupero dell’oncologia, per colmare i ritardi nell’assistenza”.

“Conseguenze indirette della pandemia”

Il Presidente Aiom, Saverio Cinieri, afferma: “Queste sono le conseguenze indirette della pandemia. Nel 2020 in Italia si sono registrati circa 2 milioni e mezzo di screening in meno. Gli interventi chirurgici oncologici si sono ridotti del 18%, mentre l’assistenza domiciliare è disponibile solo nel 68% dei centri.

In queste settimane, la nuova ondata della pandemia causata dalla variante Omicron sta mettendo in crisi la gestione dei reparti di oncologia. L’attività chirurgica programmata, inoltre, è stata sospesa o rallentata, a causa delle terapie intensive occupate da pazienti positivi. I danni per le persone colpite da cancro rischiano di essere molto gravi. Il successo delle cure dipende anche dai tempi brevi entro cui viene eseguito l’intervento chirurgico”.

“Serve una programmazione a medio e lungo termine”

“La crisi nell’assistenza sanitaria causata dalla pandemia – prosegue – non può più essere affrontata con iniziative estemporanee come è avvenuto finora, basate sull’apertura e chiusura dei reparti in relazione all’incremento del numero dei contagiati dal Covid. Per questo motivo, chiediamo alle Istituzioni di definire una programmazione a medio e lungo termine sulla conservazione e implementazione dell’attività oncologica ospedaliera.

Soffriamo in particolare la mancanza di personale e di spazi. In aggiunta, sarebbe appropriato comprendere come la maggior parte dei trattamenti di oncologia medica venga effettuata in regime di Day-Hospital, permettendo ai pazienti di continuare, compatibilmente con la malattia e con le cure, una vita quanto più normale possibile” conclude Cinieri.