Tuscia, un progetto per la ricerca di energia geotermica: ecco dove
Il progetto coinvolgerà il territorio viterbese, che con le sue risorse naturali sotterranee è adatto allo sfruttamento del calore terrestre
Un progetto ambizioso che punta a rivoluzionare l’approvvigionamento energetico della Tuscia, facendo leva su una delle risorse naturali più antiche e inesauribili del pianeta: l’energia geotermica. È questo il cuore dell’iniziativa promossa da Futuro Energia, una società altoatesina con sede a Bolzano, che ha ottenuto l’autorizzazione per condurre ricerche geotermiche in otto comuni del Viterbese.
Energia geotermica, Tuscia ricca di risorse naturali
Il progetto, chiamato “Arlena di Castro”, prende il nome da uno dei comuni coinvolti e si estenderà su una superficie di oltre 91 chilometri quadrati, toccando i territori di Cellere, Piansano, Capodimonte, Marta, Canino, Tessennano, Arlena di Castro e Tuscania. Si tratta di un’iniziativa che potrebbe segnare una svolta storica nella produzione di energia sostenibile per l’intera provincia di Viterbo, rendendo la Tuscia un modello per l’Italia nel settore delle rinnovabili.
La scelta della Tuscia come area di sperimentazione geotermica, stando a quanto riporta ViterboToday, non è casuale. Il territorio viterbese è noto per la sua ricchezza di risorse naturali sotterranee, grazie alla presenza di faglie geologiche e di attività vulcanica passata, che lo rendono particolarmente adatto alla ricerca e allo sfruttamento del calore terrestre.
Secondo le ricerche scientifiche, l’energia geotermica rappresenta una delle fonti rinnovabili più promettenti: il calore interno della Terra può essere utilizzato per produrre elettricità pulita, riducendo le emissioni di CO₂ e garantendo un approvvigionamento energetico costante e stabile.
Energia geotermica nella Tuscia, il progetto durerà 4 anni
Ad oggi, però, solo 32 Paesi al mondo gestiscono centrali geotermiche, con meno di 700 impianti attivi a livello internazionale. L’Italia, pur essendo uno dei primi Paesi ad aver sfruttato l’energia geotermica (la prima centrale geotermica del mondo fu costruita a Larderello, in Toscana, nel 1904), è ancora lontana dal pieno sfruttamento del suo potenziale.
Il progetto promosso da Futuro Energia avrà una durata di quattro anni, durante i quali la società si concentrerà su studi geologici, trivellazioni e analisi del sottosuolo per individuare i punti più adatti alla costruzione di eventuali impianti geotermici.
L’iniziativa prevede la massima attenzione all’ambiente, come specificato dalla Regione Lazio, che ha imposto rigide prescrizioni attraverso l’Area di Valutazione Impatto Ambientale (VIA). Futuro Energia dovrà attenersi a queste indicazioni per evitare qualsiasi interferenza con il delicato ecosistema della zona, in particolare con il Parco Regionale Naturale di Bracciano-Martignano e i siti protetti della Rete Natura 2000, un insieme di aree tutelate dall’Unione Europea per la conservazione di habitat naturali, fauna e flora. “La tutela del territorio è una priorità assoluta”, ha sottolineato la Regione, “e il progetto potrà proseguire solo rispettando i parametri ambientali stabiliti”.
Energia geotermica, perchè il progetto è ambizioso
Oltre all’aspetto ambientale, il progetto potrebbe avere un impatto significativo anche a livello economico e occupazionale per il territorio della Tuscia. La ricerca e l’eventuale sfruttamento dell’energia geotermica potrebbero portare:
- Nuovi investimenti nel settore energetico locale;
- Creazione di posti di lavoro nelle fasi di studio, trivellazione e gestione degli impianti;
- Riduzione dei costi energetici per le comunità locali, che potrebbero beneficiare di una fonte energetica pulita e a chilometro zero.
Inoltre, un progetto di questa portata potrebbe attirare nuove realtà imprenditoriali e favorire lo sviluppo di iniziative green legate alla transizione ecologica.
L’energia geotermica rappresenta una delle componenti chiave del mix energetico del futuro, insieme al solare, all’eolico e all’idroelettrico. La sua peculiarità risiede nella capacità di garantire una produzione di energia costante e indipendente dalle condizioni climatiche, a differenza di altre fonti rinnovabili che dipendono dal sole o dal vento.
Nonostante il suo enorme potenziale, la geotermia è ancora sottoutilizzata a livello globale, principalmente a causa dei costi iniziali elevati e della complessità tecnica legata alla perforazione del suolo. Tuttavia, i benefici a lungo termine sono indiscutibili, come la riduzione delle emissioni di CO₂, la stabilità dell’approvvigionamento energetico e la riduzione della dipendenza da fonti fossili.
Per la Tuscia, diventare un polo di eccellenza per la geotermia potrebbe significare non solo una maggiore autonomia energetica, ma anche un rilancio del territorio in termini di sostenibilità e innovazione.