Daspo urbano per gli ospedali, è provvedimento inserito nel decreto sicurezza, firmato oggi dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, diretto a scongiurare le aggressioni a medici e operatori sanitari in servizio negli ospedali che prevede l'allontanamento di chi intralcia il lavoro dei camici bianchi. Nell'articolo 21, infatti, "i presidi sanitari" vengono inseriti nell'elenco dei luoghi che possono essere individuati dai regolamenti di polizia urbana ai fini dell'applicazione delle misure a tutela del decoro di particolari aree urbane"
Eppure la misura inserita per la tutela dei medici è stata bocciata all'unisono proprio dai medici italiani; il presidente della Federazione nazionale degli Ordini dei medici ha, infatti, invitato "il governo a chiarire il senso della norma poichè non possiamo tradire la Costituzione, che tutela la salute di tutti i cittadini, e non vogliamo tradire il codice deontologico che ci impone il dover di curare tutti quelli che hanno bisogno di aiuto"
"Noi medici siamo spesso vittime di violenza ma siamo anche i medici dei cittadini e mai verremo meno ai nostri doveri. Invitiamo il Governo a trovare provvedimenti giusti per garantire la nostra incolumità senza ledere il diritto fondamentale di ogni cittadino alla salute" aggiunge il presidente FnomCeo, lasciando perplessi su quali siano le motivazioni di una simile reazione nonostante le aggressioni nei confronti di personale medico e paramedico siano in aumento esponenziale non solo nelle città ma anche nei piccoli centri a tutto svantaggio del servizio che, spesso, viene impedito ed interrotto a tutto svantaggio del personale ma anche dell'utenza.
Il DASPO, acronimo di Divieto di Accedere alle manifestazioni SPOrtive, nasce come misura prevista dalla legge al fine di impedire aggressioni violente nei luoghi degli avvenimenti sportivi; successivamente è divenuto uno strumento fondamentale che punta a migliorare la sicurezza urbana e utilizzato per allontanare persone, ritenute pericolose, da zone ben individuate. I sospetti di incostituzionalità lamentati sono stati superati dalla Corte Costituzionale che con sentenza ha inquadrato la misura del Daspo tra quelle di prevenzione, che possono essere quindi inflitte indipendentemente dalla commissione di un reato, limitando così alcune libertà fondamentali come quella di circolazione costituzionalmente garantite. La misura prevista dal decreto sicurezza determina la possibilità di applicare tra l'altro la misura del provvedimento di allontanamento del Questore nei confronti di quei soggetti che pongono in essere condotte che impediscono l'accessibilità e la fruizione, nel caso in questione, dei servizi in ambito ospedaliero.
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