Era l'ottobre del 2015 quando Francesco Sicignano, pensionato di Vaprio d’Adda (Milano), si rese protagonista uccidendo a colpi d'arma da fuoco, il ladro che si era introdotto nella sua abitazione. Oggi l’inchiesta per omicidio volontario è stata archiviata. “Fu legittima difesa”. All’archiviazione si erano opposti i genitori della giovane vittima, Gjergi Gjonj, un ragazzo albanese di 22 anni.
La vicenda. Sicignano venne indagato da subito, poiché da parte dell'autorità la convinzione era che il pensionato fece fuoco ancor prima che il ladro riuscisse nell'intento di entrare nell'abitazione. Ma dal canto suo, il pensionato aveva sempre sostenuto il contrario, ossia di aver sparato per difendere la propria incolumità, soltanto nell'attimo in cui si ritrovò di fronte al ladro nella cucina di casa. Successivamente, grazie al buon lavoro svolto sia dal medico legale che dai Ris di Parma, si poté stabilire che la versione sostenuta fin dall'inizio da Sicignano corrispondeva alla verità: il ladro era stato colpito in casa e, ancora in vita, era riuscito ad arrivare alle scale esterne per poi morire subito dopo.
La vicenda salì agli onori della cronaca conquistando non solo l'interesse da parte della stampa ma anche quello della politica. Sicignano si candidò anche alle amministrative di Milano con Forza Italia ottenendo 52 voti.
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