Ucciso da un 17enne dopo una rissa a Torpignattara
Morto un immigrato pakistano 28enne che, ubriaco, aveva sputato in faccia al giovane, che ha reagito violentemente
Uno sputo in faccia gli ha fatto perdere la testa, facendo scattare una rissa nella quale un pugno si è rivelato fatale. Ancora un grave episodio di cronaca nera si è verificato a Roma, in questa circostanza nel quartiere di Torpignattara, in via Lodovico Pavoni. Una vicenda assurda, consumatasi nella tarda serata di ieri, che ha visto la morte di Khan Muhammad Shanzad, 28enne pakistano, immigrato regolare in Italia ma senza fissa dimora. Ad ucciderlo un ragazzo romano di appena 17 anni.
In base alle testimonianze delle persone presenti al momento dell'accaduto, intorno alle 23.30 il 28enne era ubriaco e stava infastidendo i passanti, compreso il 17enne che, mentre era in compagnia di un amico, si è beccato uno sputo in faccia. A quel punto è scattato il tafferuglio, che è terminato con Shanzad esanime a terra, immerso in una pozza di sangue. Inutile l'intervento del personale del 118, che non ha potuto fare altro che constatare il decesso. Nel frattempo, i presenti hanno allertato le Forze dell'Ordine. Sul posto sono giunti i Carabinieri della stazione di Torpignattara e del Nucleo Radiomobile Casilina, ai quali il 17enne ha subito confessato di essere stato lui a picchiare la vittima ma di avergli assestato un solo pugno, comunque sufficiente per uccidere il pakistano.
I militari non hanno potuto fare altro che trarre in arresto il minorenne, peraltro incensurato, e trasferirlo presso il carcere minorile di via Virginia Agnelli. Per lui si profila l'accusa di omicidio preterintenzionale. La salma di Shanzad è stata trasferita all'obitorio del cimitero Verano, dove il medico legale ha svolto i primi esami. Sembra che i primi accertamenti abbiano certificato che il pakistano abbia ricevuto più di un pugno, contrariamente a quanto raccontato dal 17enne. L'autopsia sarà determinante nel ricostruire la dinamica dell'alterco.