Cronaca

Ucciso l’orsetto dello zoo di Berna

Tutti ricordano le drammatiche immagini del piccolo Marius, il cucciolo di giraffa giustiziato, sezionato in pubblico, bambini compresi, e dato in pasto ai leoni “per motivi di spazio” dai responsabili dello Zoo di Copenhagen, protagonista, poche settimane dopo, anche dell’uccisione “preventiva” di alcuni di quegli stessi leoni, cuccioli compresi, che si erano cibati del giraffino, con la medesima giustificazione.

E allora, dopo giraffe e leoni, stavolta sarebbe toccato agli orsi. Due cucciolotti con un nome che è tutto un programma: “numero tre” e “numero quattro”.

Scenario diverso da quello danese, siamo a Berna, nella vicina, ordinata, Svizzera.

Misha e Masha sono due plantigradi bellissimi che nel 2009 furono donati alla struttura dall’allora first lady russa Svetlana Medvedeva. Allevati in cattività sono divenuti adulti in piena salute e, la notizia era stata diffusa solo un paio di settimane fa, da pochissimi mesi avevano avuto dei cuccioli.

“Numero tre” e “Numero quattro” sarebbero stati nomi scelti per i piccoli orsetti che avrebbero diviso l’area a loro destinata, insieme ai genitori nonostante le opinioni di diversi esperti e studiosi che si dicevano contrari ritenendo pericolosa la convivenza e la vicinanza con il padre.

Misha, papà orso, infatti, nelle ultimi giorni aveva incominciato ad avere strane attenzioni verso i cuccioli iniziando a giocare con loro in maniera pesante. Quasi volesse attirare su di sé l’attenzione della femmina, mercoledi scorso aveva iniziato a lanciare in aria uno degli orsetti, “Numero tre”, che alla fine non era sopravvissuto all’irruenza del genitore.

I responsabili dello zoo svizzero nemmeno dopo la morte del piccolo avevano cambiato idea in merito alla separazione del papà dal resto della famiglia “per non incidere sulla natura degli animali”. Parlare di natura degli animali quando questi sono rinchiusi e privati della libertà appare quantomeno fuori luogo. E’ noto quanto la cattività possa incidere e in alcuni casi stravolgere il comportamento degli animali soprattutto in occasioni di nascite e successiva convivenza dei cuccioli.

D’altronde, uno dei comunicati successivi di uno dei responsabili dello Zoo di Berna parla chiaro: “..è molto meno grave la morte di un cucciolo rispetto a quella di un adulto che va messo sempre al primo posto”.

Queste parole che dicono tutto e non dicono niente, perché allora sterilizzateli senza utilizzare cuccioli come fossero fiches, sono venute fuori dopo la decisione di uccidere l’orsetto superstite.

Così, il piccolo “Numero quattro” è stato preso ed eliminato con una iniezione letale degna del miglior “Miglio verde”. Non si è accorto di nulla, nemmeno di essere andato all’altro mondo per colpa di uno sbaglio, di una scommessa andata male..

Misha e Masha saranno sterilizzati.

Redazione

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