Si chiama Roberto Langella, ha 28 anni ed è il nuovo rappresentante nazionale degli specializzandi in Farmacia ospedaliera, una specie che rischia l'estinzione visto che da due anni i bandi per le specializzazioni di area sanitaria sono bloccati e nessuno può scegliere questo percorso di studio dopo la laurea. E' anche e soprattutto questo uno dei motivi che ha convinto gli specializzandi in farmacia ospedaliera ad eleggere, per la prima volta, un proprio rappresentante a livello nazionale. L'elezione si è svolta al XXXVI congresso nazionale SIFO, conclusosi a Catania il 25 ottobre, nell'ambito di una vera e propria assemblea degli specializzandi, anche questa una novità assoluta: gli altri anni, al congresso, c'era solo un momento di confronto tra gli specializzandi e i direttori delle scuole di specializzazione. “Questo è un passo importante per tutta la categoria degli specializzandi- afferma Langella entusiasta- è la prima volta che viene eletto un rappresentante nazionale e viene organizzata un'assemblea che non sia solo un colloquio con i direttori delle scuole di specializzazione”. A Catania c'è stato “un momento di confronto e di discussione, anche per considerare quelle che sono le varie realtà delle scuole a livello territoriale”.
Langella, campano, è pronto per questa nuova missione e ha già molti spunti per iniziare a lavorare. “Ci siamo dati come deadline i primi giorni di dicembre per produrre uno statuto con cui tutti i colleghi, dal Nord al Sud, approveranno la mia funzione e quella degli altri delegati”. Il primo passo, intanto, è “creare una banca dati con tutti i contatti, indirizzi mail e numeri di telefono, per fare rete e programmare insieme il percorso da intraprendere insieme”. Una delle questioni più importanti con cui Langella dovrà confrontarsi è appunto la riapertura delle scuole di specializzazione oggi bloccate. “In Italia, fino al 2013, ogni anno in specializzazione entravano circa 150 colleghi. Oggi a causa del blocco dei bandi, questo numero si sta riducendo drasticamente”. Bisognerà darsi da fare: “Uno dei nostri primi obiettivi è riuscire nella riapertura delle scuole che ad oggi sono chiuse per permettere a tutti i colleghi di poter procedere con il proprio percorso di studio”.
Se le cose non cambiano i farmacisti ospedalieri potrebbero trasformarsi in 'panda' e rischiare l'estinzione? “Assolutamente sì, perchè una professione si basa prevalentemente sui propri specializzandi, sia per il proprio futuro che per i progetti e le attività che quella professione vuol porre in essere- afferma Langella- una categoria professionale che non ha una base solida per quanto riguarda la specializzazione è destinata a scomparire. È fondamentale, dunque, riaprire le scuole e permettere ai colleghi di specializzarsi”. Langella si è laureato all'Università Federico II di Napoli, poi ha vinto il concorso per la specializzazione a Milano, dove sta frequentando il terzo anno. Da due anni si dà da fare all'interno del Cisas (Coordinamento italiano specializzandi di area sanitaria), che riunisce tutte le specializzazioni di area non medica: “Si sono prodotti diversi risultati per quello che riguarda la rivendicazioni degli specializzandi”, dice. E ora per Langella comincia una nuova avventura.
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