Università La Sapienza presenta Sabine Meyer, “Il clarinetto di Karajan”
Herbert von Karajan voleva assolutamente Sabine Meyer come primo clarinetto dei suoi Berliner Philharmoniker
Uno spettacolare concerto di trascrizioni di brani popolarissimi, insieme ai sax e al piano dell’Alliage Quintett
Sabine Meyer, uno dei più celebri clarinetti di oggi, suona con i sassofoni e il pianoforte dell’Alliage Quintett ai concerti IUC nell’Aula Magna della Sapienza sabato 23 febbraio alle 17.30.
Herbert von Karajan voleva assolutamente Sabine Meyer come primo clarinetto dei suoi Berliner Philharmoniker, ma l’orchestra non era d’accordo, perché per secolare tradizione le donne non erano ammesse nei suoi ranghi: si giunse a un passo dalla rottura, ma alla fine Karajan la spuntò.
A sorpresa, dopo appena un anno, la Meyer lasciò i Berliner per intraprendere una strepitosa carriera di solista, suonando con più di trecento orchestre, tra cui praticamente tutte le più prestigiose del mondo.
È particolarmente interessata alla musica da camera e in questo campo ha collaborato con celebrati musicisti, come i pianisti Heinrich Schiff, Leif Ove Andsnes e Fazil Say, il violinista Gidon Kremer, i Quartetti Tokyo, Hagen e Modigliani.
Ha inciso numerosi dischi per EMI, Deutsche Grammophon, Sony e Avi-music, con un repertorio che va dal periodo preclassico all’epoca contemporanea e include tutte le più importanti composizioni per clarinetto. Ha vinto numerosi premi tra cui per otto volte l’Echo Classic.
Nel 2010 è stata nominata “Chevalier des Arts et des Lettres” dal governo francese. Si deve in gran parte a lei la rinnovata attenzione data al clarinetto, strumento spesso sottovalutato in ambito solistico.
L’Alliage Quintett – basato in Germania e formato da musicisti che vengono dalla stessa Germania, Canada, Corea e Armenia – coltiva sonorità quasi sinfoniche, inusuali per appena cinque strumenti.
Il suo repertorio consiste di arrangiamenti di musiche di tutte le epoche, realizzati appositamente per questo gruppo. Già col suo primo disco, nel 2005, ha vinto l’Echo Klassik, cui ne è seguito un altro nel 2014. È ospite delle più grandi sale e dei principali festival d’Europa, America e Asia.
In questo loro concerto la Meyer e l’Alliage Quintet propongono un programma di trascrizioni uniche, spettacolari e popolarissime, dalle Danze polovesiane del “Principe Igor” di Borodin all’Apprendista Stregone di Dukas e all’Uccello di Fuoco di Stravinskij, passando per il barocco di Purcell, i sapori brasiliani di Milhaud e per cinque brevi pezzi di Šostakovič, stranamente leggeri e disimpegnati per un autore solitamente così complesso e cupo.
Un’occasione davvero speciale per godere di questo incredibile impasto timbrico, allo stesso tempo raffinato e tagliente, elegante e tzigano, brillante e malinconico.
Da questo progetto straordinario è nato anche un cd, acclamatissimo, ci cui la stampa ha scritto che la Meyer e questo quintetto “creano la straordinaria illusione del suono di una grande orchestra e danno vita a una musica magica come alcune storie fatate che ci incantano” (Classic FM). Da non perdere.
Aula Magna dell'Università La Sapienza Città Universitaria – Palazzo del Rettorato
Piazzale Aldo Moro 5, Roma
Sabato 23 febbraio 2019. ore 17.30
Sabine Meyer clarinetto
Alliage Quintett sassofoni e pianoforte
Purcell The Fairy Queen suite
Dukas L’apprendista stregone
Šostakovič Preludio e Gavotta
Milhaud Scaramouche op. 165b
Stravinskij L’uccello di fuoco
Šostakovič Elegia, Walzer e Polka
Borodin Danze Polovesiane (da Il Principe Igor)
Trascrizioni di Daniel Gauthier, Rainer Schottstädt, Levon Atovmian, Sebastian Pottmeier, Sebastian Gottschick, Stephane Gassot/Camille Pépin
Ufficio Stampa dell'Istituzione Universitaria dei Concerti:
Mauro Mariani