La variante Delta sta facendo tremare il mondo. Dopo che in Australia il Governo è stato costretto a indire un lockdown di due settimane per la città di Sydney e dopo l’impennata generalizzata dei contagi, sempre più Paesi, Italia compresa, si stanno mobilitando alla ricerca disperata di misure che possano limitare l’aumento di casi positivi. E, per ciò che si è potuto verificare, il completamento della campagna vaccinale rappresenta a oggi la soluzione più efficace. Dagli esperti arriva infatti l’invito a non rinviare la seconda dose di vaccino a dopo le vacanze, linea di pensiero che sempre più virologi stanno sposando.
“È importante che si parta per le vacanze con la seconda dose di vaccino effettuata. Noi dobbiamo convincere a non rinviare il vaccino per andare in ferie”. È l’appello di Francesco Vaia, direttore dello Spallanzani di Roma. “Non è il tempo della preoccupazione, ma è il tempo ancora di più di agire, dobbiamo vaccinare sempre più vaste aree di popolazione e metterci in sicurezza. Poi isolare, sequenziare le varianti, studiarle e adeguare i nostri strumenti: vaccini e anticorpi monoclonali”, ricorda il direttore, aggiungendo: “Le regole ci servono per andare avanti e godere degli spazi. Evitiamo furbizie per non rischiare di tornare indietro”.
“Il virus – scrive sul suo profilo Facebook l’immunologa dell’Università di Padova Antonella Viola – è non solo più trasmissibile ma anche meno sensibile agli anticorpi. Per questo motivo, come ora indicato nel sito ECDC, chi ha ricevuto una sola dose, può non solo infettarsi ma anche ammalarsi”.
E aggiunge: “Ecco quindi ora la corsa a fare i richiami in fretta: meglio coprire bene le persone con più di 50 anni piuttosto che vaccinare i ragazzi. Anche questo avrebbe dovuto essere ovvio da subito. Errori a parte, per i cittadini il messaggio è: bisogna vaccinarsi, perché nessuno godrà dell’immunità di gregge (che, come dico da mesi, non si raggiungerà). Bisogna fare il richiamo senza rimandare a dopo le vacanze. Finché non si è completamente vaccinati (10 giorni dalla seconda dose), bisogna continuare a usare mascherine e distanziamento. Solo dopo il ciclo completo di vaccinazione possiamo sentirci al sicuro”.
“Quando il Regno Unito ha deciso di estendere l’intervallo di tempo tra la prima e la seconda dose dei vaccini a mRNA ho dichiarato la mia preoccupazione, spiegando che generare immunità parziale nella popolazione durante una pandemia favorisce la circolazione di varianti resistenti agli anticorpi. È questo quello che sta accadendo con la variante Delta”, ricorda l’immunologa.
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