Valditara, giù la condotta ma promuove gli sparatori. E le regole?
Il Governo Meloni è debole con gli studenti, in bilico tra una continua propaganda sulle regole e una realtà ben diversa
Qualche anno fa, quando andavo a scuola, era quasi più pericoloso scendere con il voto in condotta che prendere delle insufficienze. Oggi non vale più.
Oggi la scuola promuove tutti, nel tempo abbiamo eliminato gli esami, i voti, e ora togliamo il peso al voto in condotta. Unico strumento degli insegnanti per certificare la maleducazione degli studenti.
E quello che più lascia perplessi è che il Governo Meloni, che sul rispetto delle regole e sul rigore non è secondo a nessuno, pare abbia pigramente lasciato andare alla loro sorte tutti gli insegnanti.
Una destra sempre più propagandistica che alle centinaia di parole infuocate contro questo o quel comportamento da mettere al bando, fa seguire pochi fatti. Che forse è pure meglio visti i risultati delle iniziative che prende.
Mentre la destra italiana promette “guerra” a droghe, immigrati, criminalità, famiglie omogenitoriali, uteri in affitto; mi permetto sommessamente di ricordare che abbiamo circa 8,5 milioni di studenti che se non correttamente educati al rispetto della figura degli insegnanti e all’educazione civica diventeranno 8,5 milioni di potenziali problemi di ordine pubblico.
Rovigo, i pallini alla prof e il 9 in condotta
Ricorderete il caso della malcapitata professoressa Maria Cristina Finatti, docente di scienze della terra presso l’istituto di istruzione superiore Vila Marchesini a Rovigo.
Il video, che è riportato da tutte le principali testate on line, mostra la professoressa intenta a fare lezione che viene colpita alla testa e all’occhio da proiettili di gomma riportando delle ferite.
Il video poi, ripreso da uno studente al primo banco, verrà diffuso sui social dagli stessi ragazzi, convinti evidentemente di meritare il rispetto e l’encomio di tutti i ridanciani colleghi che, non protestano per la presenza di una pistola ad aria compressa in classe e se la ridono sotto i baffi.
Evidentemente la violenza oggi fa ridere. La dirigente dell’Istituto, intervistata dal Resto del Carlino parlò di sanzioni severe a chi ha compiuto il gesto e percorsi rieducativi alla classe intera.
“Come docenti – ha commentato – più che allarmati siamo affranti dal punto di vista educativo, perché i ragazzi non hanno percepito il disvalore del loro gesto, hanno reagito come fosse un gioco. Si è trattato di allievi di una prima classe, quindi giovani, che si sono anche autodenunciati del fatto. Non provengono da famiglie con disagio, sono ragazzi normali. Solo hanno preso la cosa come un gioco. Ma hanno irriso un pubblico ufficiale, non hanno capito la scala dei valori”.
Valditara, pene severe, voto in condotta e… promozione
Il Ministro Valditara, quello, per capirci, del vietare i cellulari in classe e della cultura del lavoro già alle scuole elementari, avvisato della situazione ha inviato gli ispettori a Rovigo.
Dopo quell’episodio, la commissione Istruzione del Senato e il ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara hanno espresso la loro solidarietà alla professoressa Finatti e hanno istituito un tavolo di confronto con le associazioni dei genitori e degli studenti per affrontare il problema del bullismo e della violenza nelle scuole. Inoltre, il ministero ha avviato un monitoraggio generalizzato sui casi di bullismo o violenza all’interno delle scuole, coinvolgendo gli Uffici Scolastici Regionali e le singole scuole.
Una mossa che lasciava intendere come, questa volta almeno, la destra del Governo Meloni, per mano del ministro Valditara, non avrebbe permesso a uno sparuto gruppo di minorenni di dettar legge nella scuola.
9 in condotta, anzi 7. Ma tutti promossi
Il finale di questa storia fa cadere le braccia. Non che io sia una accanita sostenitrice delle bocciature sia chiaro, ma se mio figlio sparasse con una pistola ad aria compressa a un insegnante o ne diffondesse il video convinto di fare una bella figura, forse una bocciatura me la aspetterei. Forse la chiederei anche.
Invece ecco la sorpresa: entrambi gli studenti sono stati promossi. Non solo, come medaglia al merito il loro voto in condotta era 9 per il pistolero e 8 per il suo cameramen. Mica male no?
Apriti cielo, noi adulti che continuiamo a credere nel valore educativo della scuola ci siamo indignati. Che noia. Ci perdoneranno i sostenitori dell’educazione dolce ma forse il gesto meriterebbe una punizione più severa.
Niente paura, l’indomito consiglio d’Istituto ha ripreso in mano la situazione e ha risolto il problema.
Via i voi alti in condotta, ora Il primo si ritroverà ora con un 7, e il suo compagno, colui che ha ripreso e diffuso la bravata, è stato portato da 8 a 6 in condotta.
Naturalmente sono entrambi stati promossi. Non vi aspettavate mica che la scuola fermasse degli studenti maleducati e violenti?