Valentano è uno splendido borgo vicino il lago di Bolsena posto in un’ottima posizione collinare da cui si controllano le valli sottostanti. Le sue origini sono molto antiche, come dimostrano i ritrovamenti di villaggi preistorici risalenti all'età del Bronzo nelle acque del Lago di Mezzano. Forse il nome deriva dall’antica città etrusca di Varetum, mai identificata, oppure da un signore Valente che aveva possedimenti nella zona.
Le prime notizie del borgo medioevale risalgono al 813 DC nel registro dell’Abbazia di Farfa. Nel 1193 entrò a far parte dei domini di Viterbo, poi di Orvieto. Dopo essere stata distrutta, nel 1357 Valentano è stata riconquistata dal cardinale Albornoz e annessa alla Stato Pontificio e data in feudo ai Farnese.
Con questa famiglia ha conosciuto un periodo di prosperità fino alla guerra fra i Farnese e la chiesa alla fine del Seicento.
La Rocca Farnese è lo splendido castello del 1500 situato sul punto più alto del paese e caratterizzato da una facciata con un singolare porticato in mattoni.
Al suo interno si possono ammirare opere di Antonio da Sangallo il Giovane e una particolare “scala santa” che della prima metà del settecento in onore del Cardinale Alessandro Farnese, che era nato a Valentano nel 1520.
Dalla torre ottagonale si gode una splendida visione dell’Alta Tuscia e della Bassa Toscana. Oggi la rocca è sede del museo della preistoria della Tuscia.
Fra le chiese ricordiamo la romanica San Giovanni Evangelista, la chiesa di Santa Maria e il
Santuario della Madonna della Salute che è stato il luogo di esilio del capo brigante Francesco Portici che si era consegnato spontaneamente alle Autorità.
Valentano è nota per la Riserva Naturale del Lago di Mezzano di origine vulcanica descritto da Seneca e da Plinio il Vecchio.
L’amore per la natura e lo sport si ritrova nell’unico ippodromo dell’alto Lazio in cui nei mesi di maggio, giugno e settembre si organizzano delle corse di cavalli purosangue.
Valentano è poi nota per la Fiera del cedro a maggio che continua dal 1461, dalla Festa della Madonna dell’Assunta per i raccolti.
All’alba della vigilia di Ferragosto viene arato un ‘solco dritto’ lungo circa 3 km di buon augurio per i lavori dell’anno successivo e si conclude la sera con canti e balli.
Fra le delizie da gustare ci sono prodotti tipici come l’Olio di Oliva Canino DOP e Tuscia DOP, la Patata dell’Alto Viterbese IGP, il Pecorino Toscano DOP, il Vino Colli Etruschi Viterbesi o Tuscia Doc.
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