Valle dei polli, storica condanna per il Gruppo Filneni: esalazioni maleodoranti

“Qui non si riesce nemmeno a dormire di notte”, hanno dichiarato i cittadini commentando in conferenza stampa la sentenza

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Una sentenza storica emessa dal Tribunale di Ancona ha condannato il Gruppo Fileni per le esalazioni maleodoranti prodotte da quattro dei suoi allevamenti di polli, stabilendo un precedente importante, particolarmente rilevante anche per aree come quella di Grotte Santo Stefano, nella Tuscia, dove i cattivi odori degli allevamenti rappresentano un serio problema per i residenti.

La notizia, riportata da Il Fatto Quotidiano, arriva dopo anni di proteste da parte dei cittadini e dei comitati locali. Il Tribunale di Ancona ha emesso quattro decreti penali di condanna per il reato di “getto pericoloso di cose”, previsto dall’articolo 674 del codice penale, contro Giovanni Fileni, rappresentante legale delle società responsabili degli impianti incriminati: Ponte Pio, Agricola Fileni e Agricola Biologica Fileni. Gli allevamenti coinvolti sono situati a Ripa Bianca, Cannuccia, Ponte Pio e Monte Roberto, e ognuno di essi è stato sanzionato con un’ammenda di 4.000 euro.

“Non si riesce a dormire la notte”

Le reazioni dei residenti, esasperati da anni di disagi, non si sono fatte attendere: “Qui non si riesce nemmeno a dormire di notte”, hanno dichiarato i cittadini, che accolgono con sollievo la decisione del tribunale. Tuttavia, il Gruppo Fileni ha già annunciato che farà opposizione alla sentenza, esprimendo “rammarico” per quella che considera una decisione basata su una rappresentazione non veritiera degli eventi: “Siamo fiduciosi nell’operato dell’autorità giudiziaria“, afferma l’azienda, che contesta l’accusa di emissioni maleodoranti, dichiarando che tali fenomeni non sarebbero mai stati rilevati dalle autorità competenti.

Il Comitato per la Vallesina, nel commentare la sentenza in una conferenza stampa, ha sottolineato l’importanza del riconoscimento del reato: “Riconoscendo il reato in quattro allevamenti, si è dunque confermato che il disturbo olfattivo non è occasionale, ma fa parte del sistema degli allevamenti intensivi Fileni“. Nei decreti si evidenzia inoltre il ruolo degli enti pubblici, come la Regione Marche e i comuni locali, insieme agli enti di controllo degli allevamenti (Arpam e Ast), che non sarebbero intervenuti adeguatamente nonostante le centinaia di segnalazioni pervenute nel corso degli anni.

“Abbiamo sempre rispettato le leggi ambientali”

Da parte sua, il Gruppo Fileni ribadisce di aver sempre operato nel rispetto delle normative e in collaborazione con le istituzioni preposte al controllo ambientale, dichiarando: “Abbiamo sempre collaborato con tutte le istituzioni pubbliche per rafforzare l’efficacia dei controlli e garantire il rispetto delle leggi ambientali“. L’azienda sostiene che tutte le rilevazioni tecniche condotte fino ad ora non abbiano riscontrato violazioni di soglie critiche in termini di inquinamento, confermando la correttezza del proprio operato.

Mentre il procedimento legale prosegue, i cittadini della Vallesina continuano a chiedere giustizia, confidando che la magistratura tuteli i loro diritti.