Vallepietra è un piccolissimo borgo medioevale a 825 metri nel Parco Naturale dei Monti Simbruini a confine con l’Abruzzo alle sorgenti del Simbrivio. Qui passa il cammino di San Pietro l’Eremita.
Le ipotesi sull’origine di questo piccolo comune sono collegate a fuggiaschi che sfuggivano all’arrivo dei barbari cercando rifugio tra i luoghi impervi dell’alta valle.
La storia di Vallepietra è strettamente collegata a quella di Anagni e alle sue famiglie nobiliari che dominarono a lungo il paese. La famiglia Conti, del papa Alessandro IV (1245-1257) che nacque a Jenne, e i Caetani di Bonifacio VIII.
La torre medievale che domina la piazza è proprio un ricordo del dominio dei Caetani. Il paese era circondato da mura con una porta verso Napoli ed una verso Roma.
Ma il vero simbolo del paese, quello per cui è conosciuta in tutta Italia, è certamente il Santuario della SS. Trinità, un edificio del V secolo in parte scavato nella roccia del Monte Autore a 1300 mt. Il santuario richiama migliaia di pellegrini a piedi in particolare il giorno della Pentecoste ed è aperto da maggio ad ottobre.
Si trova proprio nel punto di convergenza di antichi percorsi di transumanza, sulle sorgenti del Simbrivio, e ci sono varie leggende sulla sua fondazione.
Da una pergamena andata distrutta, si racconta di due uomini che sfuggivano alla persecuzione di Nerone e che qui incontrano un angelo che portò loro dal cielo il cibo e fece scaturire dalla terra la sorgente. Il giorno seguente apparve la Santissima Trinità che benedisse il Monte Autore al pari del Sinai e dei luoghi santi della Palestina.
Un’altra leggenda narra invece di un contadino che arava il terreno mente i suoi buoi con l’aratro caddero in un precipizio. Sceso lungo la parete, vide i buoi inginocchiati davanti ad un misterioso dipinto della Trinità, apparso all’interno di una piccola grotta.
Nel centro storico del borgo si trova il museo del Santuario che custodisce la storia del posto con immagini fotografiche di Vallepietra, reliquie e suppellettili. Una sala è dedicata al Pianto delle Zitelle e agli ex-voto.
Da gustare il fagiolone “Ciavattone”, coltivato sin dalla dominazione spagnola grazie ad un microclima particolari e alle sorgenti dall’acqua purissima, e la patata particolarmente adatta per la produzione di gnocchi in casa.
Claudia Bettiol (Foto dalle pagine Fb di Vallepietra e Santuario S.S. Trinità)
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