Valmontone, Comune nega concerto di Natale al concittadino Pietro Roffi
Maria Grazia Angelucci: “Quando si parla di barbarie non intendiamo la devastazione e la violenza, ma il disprezzo della cultura e della bellezza”
Concerto negato: Pietro Roffi esprime tutta la sua amarezza su Facebook. Valmontonese di nascita, ma anche cittadino del mondo per i tanti concerti che tiene, con grande successo, in Europa e nei paesi extra europei, Pietro Roffi si è laureato con il massimo dei voti, la lode e la menzione d’onore al Conservatorio di Santa Cecilia di Roma, è considerato uno dei migliori talenti della sua generazione, è stato vincitore di oltre quindici concorsi nazionali ed internazionali: Gran Bretagna, Malta, Romania, Cina, Australia e Argentina sono solo alcuni dei Paesi dove si è esibito, riscuotendo sempre grande successo.
Pietro Roffi aveva proposto al Comune di Valmontone un suo concerto di Natale, per provare a bissare il successo riscosso nella scorsa edizione del Natale a Valmontone, quando nella splendida Sala dell’Aria di Palazzo Doria Pamphilj, il 6 gennaio, tenne un concerto dedicato alla musica di Astor Piazzolla.
Il musicista di Valmontone, nella giornata di ieri, ha postato su Facebook questo pensiero: "Se anche avessi voluto fare un concerto gratis non avremmo avuto i 120€ per pagare la SIAE". Questo è quello che mi è stato detto ieri a proposito del mio consueto concerto di Natale dall'Assessore alla Cultura della Città di Valmontone, città in cui sono nato e cresciuto e che mi ostino a nominare nel mio curriculum artistico finito nelle sale di mezzo mondo. E così, siccome il 24 marzo 2019 terrò un altro concerto qui per un'Associazione Culturale – ci tengo a sottolinearlo – di un paese limitrofo quest'anno ci hanno privato di un momento musicale che per alcuni anni è stato un appuntamento fisso. Ci ho messo anni per riempire la sala del Palazzo perché all'inizio c'erano solo 20 persone; a gennaio scorso invece non c'erano più sedie e i più giovani sono stati in piedi. Cari amici, la musica e la politica sono due cose diverse! E per tutte queste ragioni ho deciso che farò una sorpresa a tutte quelle persone che da mesi mi stavano chiedendo quando ci sarebbe stato il concerto e che avrebbero voluto sentire ancora una volta un po' della mia musica.
E’ vero che al primo concerto ci sono state 20 persone, ma è pur vero che lo scorso 6 gennaio non c’erano più posti a sedere. Un successo di pubblico a Palazzo Doria raggiunto anche grazie all’impegno dell’ex Assessore alla Cultura Maria Grazia Angelucci. “La fortuna e l'orgoglio di essere concittadina di tanti talenti valmontonesi ed essere contemporaneamente un amministratore di questa città, mi impone una riflessione sulla vicenda che vede coinvolto l'assessorato alla cultura del nostro comune e il nostro musicista di punta Pietro Roffi” afferma la Dottoressa Angelucci.
“Ebbene è incredibile il diniego ad esibirsi per una cifra irrisoria e ancor di più è offensivo vedere come, con grande sprezzo della professionalità e indiscussa bravura, riconosciuta da talenti indiscussi della musica quali Ennio Moricone, si privi di un appuntamento classico quale l'esibizione del nostro concittadino all'interno del Natale valmontonese. E' sempre sgradevole parlare di cifre e di compensi soprattutto quando si parla di onorari che non sono commisurati al valore del richiedente” continua Maria Grazia Angelucci.
“Quando si parla di barbarie non intendiamo la devastazione e la violenza, ma il disprezzo della cultura e della bellezza, se si trovano i fondi per la ‘sacra della caina’, caro Roffi è impossibile trovarli per un poeta della fisarmonica e a nome della valmontone che amo ti chiedo scusa per le proposte indecenti ed offensive di pagare i centoventi euro della SIAE di tasca propria dopo che ti è stato detto, che nel bilancio del Comune, non cerano neanche quelli”.
“Caro Pietro – la Angelucci si avvia alle conclusioni – potrei dirti che il tempo ti darà ragione, ma dato che nel tuo caso la ragione ti è già riconosciuta, l'unica riflessione potrebbe essere ‘Nemo profeta in Patria’ ma neanche questa è calzante perché Valmontone ti ha già nel cuore e nella storia dei suoi cittadini di grande lustro, e, allora, l'unica considerazione è che arriverà il tempo in cui Valmontone tornerà a sorridere”.
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