Due settimane dopo la grave dimenticanza, la famiglia di Mario, quattro anni, tifoso della squadra di Totti (informazioni fornite dal bambino lasciato dai genitori alla stazione di servizio), nella tarda serata di ieri è tornato a fare rifornimento da Chialastri, ha chiesto scusa e ha ringraziato il dipendente della stazione di servizio.
Il papà spiega di aver commesso un gesto imperdonabile, ha capito anche di aver sbagliato sgridando il figlio e non ringraziando subito chi, nel frattempo, si era preso cura del bambino.
“In queste due settimane a Nettuno, con mia moglie, non abbiamo fatto altro che pensare a questo” ha detto il trentenne romano. Dal canto suo l’operatore della stazione di servizio risponde “Siete stati degli incoscienti, ma se il bambino vi avesse inseguito e fosse uscito di corsa in strada, cosa poteva succedere? Fortuna ha voluto che vedessi tutto e corressi subito da lui per fermarlo e rassicurarlo. Voi non avete pensato ad altro in queste due settimane? Guardate che io per alcune nottate non ho fatto altro che sognare il volto di Mario che mi chiedeva: “Papà quando torna?” Se quel giorno tardavate ancora a tornare, lei e sua moglie avreste passato un brutto quarto d’ora con la Polizia e con i servizi sociali”.
Speriamo che il rimbrotto sia servito da lezione alla famiglia romana e che non si ripeta più una brutta esperienza che poteva finire in dramma.
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