Valmontone, E. Mattia: “Al macero i 783 libri della biblioteca”

Così l’ex vicesindaco: “Secondo il Consiglio comunale i volumi sarebbero logori, obsoleti o di scarso interesse per l’utenza”

Andranno al macero i 783 volumi della biblioteca comunale di Valmontone. Respinta la mozione che voleva salvarli, attraverso una vendita simbolica, destinando i fondi all’acquisto di nuovi libri da donare alla scuola terremotata di Amatrice.  “Durante il consiglio comunale di ieri, la maggioranza di Libera Valmontone ha respinto la proposta di salvare 783 volumi della biblioteca comunale destinati al  macero da una delibera di giunta  ‘perché logori, obsoleti o di scarso interesse per l’utenza". – Dichiara l’ex vicesindaco con delega alla cultura Eleonora Mattia.

Prima del consiglio comunale mi sono recata presso la biblioteca comunale e ho potuto appurare che la maggior parte dei testi possono ancora essere recuperati. Quello che mi stupisce in realtà non è tanto l’idea dello smaltimento dei libri, che può essere dettato da moltissime cause: libri non più aggiornati, mancanza di spazio nei depositi per far posto ai nuovi acquisti, libri che non sono mai richiesti in prestito, libri che sono rovinati. Mi stupisce e mi ferisce la leggerezza con cui un’amministrazione comunale che dovrebbe difendere e promuovere la cultura, non trova miglior soluzione che mandarli al macero, trasformando i libri in rifiuti, senza però pensare che tra quei libri potrebbero esserci anche testi importanti che potrebbero interessare più persone. Mi stupisce e mi ferisce oltre all'insano gesto, di per sé riluttante, anche il fatto che non si considera nemmeno la mancanza di rispetto nei confronti di chi, con studio, passione e dedizione, ha realizzato un lavoro intellettuale affidandolo, poi, ad altre persone che ci hanno lavorato con altrettanta passione e trasporto”. “Al posto della distruzione, se non piace l’idea di venderli al prezzo simbolico di tre euro e destinare il ricavato all’acquisto di nuovi libri da donare alla scuola di Amatrice, ci sarebbero molte altre idee alternative da utilizzare. Potrebbero essere regalati alle associazioni, alle scuole, alle parrocchie, al centro sociale anziani o anche ai singoli privati.

Continua la consigliera comunale di Libera Valmontone, Eleonora Mattia: "I libri sono cultura da difendere, e vederli andare distrutti fa sempre male. Il macero dovrebbe essere l’ultima spiaggia, nel caso in cui non si trovi proprio nessuno, ma proprio nessuno, che sia interessato ai libri che si vogliono eliminare. E’ questione di modo di pensare. Il pensiero dello spreco e del rifiuto, che ha la meglio sul pensiero del riuso. Mi sono battuta per evitare che unitamente ai libri, anche il sapere possa essere destinato al cimitero, speravo che l’intelligenze collettive e il sapere potevano essere salvati da una condanna obbligata. In fondo a che cosa servono i libri?  Se non ad aiutare la gente a non commettere gli stessi errori. Mi sono battuta contro la “logica del farenheit” che brucia i libri e l’ho fatto in solitudine. Ma in una solitudine rumorosa. Troppo rumorosa perché ieri chi ha perso di nuovo è stata la Città Valmontone. La società dei libri bruciati è già qui, è già realtà. E questa è una sconfitta per tutti".

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