Il 15 aprile 1967 Antonio de Curtis, conosciuto con il nome d'Arte di Totò, passava a miglior vita nella città di Roma.
Nato nel rione Sanità di Napoli, fu uno dei maggiori interpreti nella storia del cinema e teatro italiani. Il capoluogo Campano ha organizzato diverse manifestazioni ed eventi in occasione del 50esimo anniversario della sua morte. Anche nella Capitale viene ricordato l'attore comico partenopeo.
E nella Città Metropolitana di Roma Capitale, un aneddoto lega la memoria di Totò alla città di Valmontone. Era il 1943, nel mezzo del secondo grande conflitto mondiale, Antonio de Curtis, da Roma, si diresse verso la Campagna Romana, insieme alla piccola Liliana, sua figlia, per sfuggire agli intensi bombardamenti aerei, raggiungendo Il Comune di Valmontone, dove soggiornò alcuni giorni.
Si racconta che mentre passeggiava lungo il viale della stazione ferroviaria locale, oggi viale XXV aprile, si commosse alla vista di un alberello piegato dall'onda d'urto dei bombardamenti, e con l'ausilio di alcuni valmontonesi ristabilì la giovane pianta, un cedro del Libano, soprannominato in seguito "l'albero di Totò"; una targa è stata posta a ricordo dell'episodio. Ma il Comune di Valmontone ha voluto onorare la memoria del passaggio e soggiorno di Antonio de Curtis nel suo territorio, facendo innalzare nel 2002 un monumento rappresentato dal busto di bronzo del "Principe della risata", posto proprio sotto le fronde dell'albero che raddrizzò nel lontano 1943.
Successe però che il busto bronzeo nel maggio del 2012 venne inaspettatamente trafugato. Alcuni cittadini si avvidero della mancanza della scultura e avvisarono subito il sindaco di allora, Egidio Calvano, il quale dichiarò all'indomani del furto: "E' un atto odioso, quel busto non vale neppure dal punto di vista economico, ma rappresenta tantissimo per i cittadini". A sopperire al vuoto lasciato dopo il deprecabile furto, intervenne l'Associazione "Gli amici di Totò…a prescindere", finanziando la creazione di un nuovo busto più grande del precedente, realizzato dalla scultrice Maria Stifini. L' opera venne inaugurata nel mese di dicembre del 2012 con una cerimonia alla presenza di Liliana de Curtis, figlia di Totò.
I cittadini di Valmontone sono orgogliosi dell'aneddoto riportato, di aver accolto, anche solo per pochi giorni, il grande Totò. Il busto, presente nei giardini della stazione dei treni, meriterebbe però una maggiore considerazione, valorizzazione, per non essere ignorato dai turisti che arrivano nella cittadina laziale. Anche i giardini che lo ospitano dovrebbero ricevere una cura maggiore da parte degli amministratori.
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