Valmontone, ex della compagna e padre lo pestano a sangue. L’uomo è in pericolo di vita
Tutto è avvenuto intorno alle 9:00 del mattino di ieri
Un dramma accaduto ieri mattina, domenica 15 agosto, a Valmontone, dove un pregiudicato 44enne, accompagnato dal padre 73enne ha fatto irruzione a casa della sua ex compagna (dove fino a qualche tempo prima convivevano). In casa ha trovato il nuovo compagno della ex e furente ha cominciato a mettergli le mani addosso. A dargli man forte anche il padre e, insieme, lo hanno ridotto in fin di vita. Ora l’accusa per entrambi è di tentato omicidio.
Il fatto
Tutto è accaduto nel pomeriggio di Ferragosto, quando da via Kennedy, a Valmontone, è partita una segnalazione per lite violenta. Immediatamente i Carabinieri della Stazione di Valmontone sono giunti sul posto. Davanti a loro si è aperto uno scenario sconvolgente: un uomo riverso a terra in un lago di sangue, privo di sensi e gravemente ferito alla testa dai colpi che figlio e padre gli avevano inferto.
La vittima, un uomo di 37 anni, la cui colpa era quella di essere il nuovo compagno della donna dell’aggressore. Anche lei di 44 anni, fino a poco prima conviveva con il suo ex. Quest’ultimo, già noto alle forze dell’ordine, si trovava agli arresti domiciliari con permesso di uscita dalle 8:00 alle 10:00. Malgrado la restrizione, nella mattinata di ieri, intorno alle 9:00, padre e figlio partono da casa diretti nell’abitazione della donna, trovando invece il nuovo compagno di lei.
Scoppia la violenta lite e il pregiudicato 44enne insieme al padre, comincia il brutale pestaggio ai danni del 37enne, rinvenuto con “delle vistose ferite alla testa”. E’ stato trasportato d’urgenza in un primo momento all’ospedale di Palestrina; poi, considerata l’entità dei danni subiti e l’aggravarsi del quadro clinico, è stato immediatamente trasportato presso il Policlinico Umberto I di Roma.
Tuttora il 37enne è in prognosi riservata e in pericolo di vita. Padre e figlio accusati di aver compiuto il gesto sono in carcere e dovranno rispondere, data la gravità delle condizioni della vittima, all’accusa di tentato omicidio.