“Davanti al giudice del lavoro del Tribunale di Velletri, il Sindaco Alberto Latini ha firmato un accordo transattivo di 261 mila euro che consente di porre la parola fine ad un contenzioso iniziato ben 15 anni fa e ridare dignità ad una persona che, come ha stabilito la sentenza del Tribunale del lavoro di Roma, ha subito un trattamento ingiusto che ha comportato seri danni morali e materiali. A questi si aggiungano altri 223 mila euro pagati nel 2007 per i mancati compensi ricevuti”.
Lo dichiara il sindaco di Valmontone, Alberto Latini, annunciando l’accordo siglato presso il tribunale per porre fine ad un contenzioso che andava ormai da 15 tra il Comune di Valmontone e Paolo Chialastri, il comandante della Polizia Municipale licenziato nel 2000 dall’allora sindaco Angelo Miele che è tornato oggi a ricoprire il proprio incarico, per cui risulta vincitore di concorso dal lontano 1988.
“Ancora una volta – aggiunge Latini – gli errori del passato costano cari ai cittadini di Valmontone che devono rinunciare ad una somma importante di soldi pubblici che potevano essere impiegati in opere pubbliche, strade, servizi sociali, scuola, cultura e molto altro ancora. Purtroppo, però, qualcuno al tempo si è voluto divertire e oggi i cittadini pagano il conto”
Chialastri si era opposto ad un licenziamento che, l’11 giugno 2007, la Corte di Appello di Roma (sezione lavoro) giudicò illegittimo, intimando al Comune di Valmontone il reintegro del Comandante nel proprio posto e il risarcimento del danno subito, per mancate indennità, contributi previdenziali ed interessi, calcolato e liquidato in 223 mila euro.
“Purtroppo – precisa Latini – qualcuno voleva ancora giocare e, pur dinanzi ad una sentenza, Chialastri fu riassunto per far tutto fuorché il comandante: prima ai lavori pubblici, poi alla biblioteca, poi all’Urp. Con qualifiche inferiori a quelle per cui aveva vinto il concorso”.
Nel luglio 2007 il Comandante torna a chiedere formalmente il reintegro, ma non cambia nulla. Nell’ottobre 2009 avanza quindi una nuova richiesta di integrazione delle retribuzioni e risarcimento per 334 mila euro. Nel giugno 2010 si rivolge ancora al Tribunale dove torna nel 2012 con un conto delle spese che lievita sempre più, arrivando a 387 mila euro.
Lo scorso 18 dicembre, al termine dell’udienza presso il Tribunale di Velletri, nel verbale il giudice auspica “l’opportunità di proporre la conciliazione della controversia in oggetto nei limiti di euro 261 mila, fatta salva la volontà delle parti sulla rateizzazione della somma”.
“Una cifra – commenta Latini – di gran lunga inferiore a quella che si sarebbe potuta determinare, tra indennizzi e interessi, proseguendo ancora un contenzioso che aveva già portato nel 2007 ad una sconfitta in Tribunale ma che non aveva cambiato l’approccio. A noi è sembrato opportuno chiudere questa vicenda, sia per restituire dignità alla persona, sia per evitare oneri aggiuntivi per le casse dell’ente”.
Prima di firmare, ovviamente, il sindaco ha portato il debito fuori bilancio in Consiglio comunale dove è stato votato all’unanimità, grazie al voto responsabile di parte della minoranza (Colucci e Angelucci), mentre Petrucci e De Stefano hanno lasciato l’aula al momento del voto e gli altri non si sono nemmeno presentati.
“C’è tanta amarezza – conclude il sindaco Latini – per un ulteriore esborso di denaro che, sicuramente, il Comune avrebbe potuto evitare se qualcuno, in passato, avesse capito che, a maggior ragione dopo la sentenza del Tribunale, non era tollerabile continuare a giocare. Anche, e soprattutto, perché si è continuato a fare del male ad una brava persona, che oggi è finalmente tornata a ricoprire l’incarico per cui ha vinto un concorso”.
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