Valmontone, intervista a Tommaso Carboni candidato per Bellotti sindaco

“Se ci date fiducia vi dimostreremo che Valmontone può cambiare e può crescere davvero”

Tommaso Carboni, 27 anni, commerciante artigiano, lavora nella macelleria di famiglia, diplomato come Perito agrario, da sempre nel mondo dell’associazionismo e in mezzo alla gente, per organizzare eventi e feste. 

Come ha scelto la lista nella quale si è candidato?

“Un percorso iniziato 2 anni e mezzo fa quando, Massimiliano Bellotti mi ha chiamato per partecipare a degli incontri politici, validi per costruire qualcosa di buono per Valmontone. Da allora abbiamo collaborato a diverse iniziative di carattere sociale, quali la scuola di formazione socio-politica a novembre del 2016 e Valmontone si può fare, la raccolta degli aiuti utili alle popolazioni colpite dal sisma del 24 agosto del 2016 ad Amatrice ed Accumoli. Per finire il Cantiere delle Idee: insieme a moltissimi altri ragazzi abbiamo creato quello che è oggi il programma elettorale della lista ‘La Tua Voce per Valmontone’ per Massimiliano Bellotti sindaco. Tutto questo mi ha fatto maturare la candidatura”.    

Può presentarsi agli elettori con qualche nota biografica e con la proposta più interessante che porta con la sua candidatura?

“Come ogni ragazzo della mia età, vorrei tornare a rivivere a pieno la mia città, sfruttando a pieno tutto quello che Valmontone ha da offrire. Vorrei vedere il Palazzo Doria Pamphilj essere il fulcro di eventi importanti nella vita di ognuno: ad esempio che ci sia la possibilità per un neolaureato di festeggiare questo importante traguardo in un luogo importante qual è  il Palazzo Doria, simbolo di appartenenza per ogni valmontonese. Un altro tema sul quale mi vedrete impegnato, qualora venissi eletto, sarà quello del gemellaggio. Le ultime amministrazioni non hanno dimostrato particolare interesse a questo argomento che sento molto vicino, se non altro per tutte le relazioni sociale che gran parte dei nostri concittadini hanno potuto instaurare nel corso dei vari anni. Sarebbe bello, per esempio, intitolare una piazza, un parco o un giardino di Valmontone a Benifaiò, come simbolo di attaccamento alle tradizioni. Ricordiamo che a Benifaiò c’è un parco intitolato a Valmontone”.  

Cosa le piace di Valmontone e qual è la cosa che non sopporta e che se fosse nelle sue possibilità cambierebbe subito?

“Personalmente vivo Valmontone 24 ore su 24 ed è un comune che non scambierei con altri, perché, a mio avviso, di tutta la provincia di Roma è quello con potenzialità di crescita maggiori”.

Le sembra cambiata Valmontone negli ultimi 20 anni e se sì in meglio o in peggio?

“Indubbiamente un cambiamento c’è stato. Però i mutamenti avvenuti hanno valorizzato solo una parte della città, come il Pascolaro e Villaggio Rinascita, mentre tutto il resto del territorio è rimasto abbandonato a se stesso”. 

Che valutazione dà ai 2 poli di attrazione valmontonesi, l'Outlet Fashion District e il Parco giochi Rainbow Magicland? Hanno portato benessere alla città?

“Dovremmo cambiare il verbo, sarebbe meglio dire avrebbero dovuto  portare benessere alla città. Purtroppo il problema di ogni Ferrari è il pilota e la squadra che c’è dietro. I due poli turistici dovrebbero essere il volano della città di Valmontone. Una buona amministrazioni deve essere in grado di portare, anche se piccola, una percentuale di visitatori del parco e dell’Outlet a girare per le strade della città. Noi un’idea su come portare almeno l’1 % dei visitatori dei poli a Valmontone ce l’abbiamo: distribuire delle brochure informative unitamente ai biglietti del parco giochi con pubblicità di ristoranti, pizzerie e bar. L’apertura di un box informazioni. Tour organizzati e personalizzati a disposizione del turista (Anagni, Artena, Palestrina, ecc) con pacchetti hotel + parco + gita culturale ed enograstronomica tra Valmontone e paesi limitrofi”.

E' stato facile candidarsi o ha dovuto rifletterci a lungo?

“C’è stato un tempo di meditazione nel quale ho avuto la possibilità di analizzare, insieme ai componenti del nostro gruppo, le varie problematiche legate al nostro territorio e di conseguenza elaborare soluzioni e progetti realizzabili nel breve, medio e lungo termine. Tutto questo è stato riportato nel ricco programma elettorale che abbiamo presentato per la città. Invito a consultarlo chi non lo avesse ancora fatto”.

Il suo messaggio agli elettori per convincerli a votarla.

“Siamo la lista più giovane, ma con all’interno persone di esperienza amministrativa, guidata dal candidato sindaco più giovane della storia di Valmontone, Massimiliano Bellotti, che ha qualità e capacità che in passato ha dimostrato. Se ci date fiducia vi dimostreremo che Valmontone può cambiare e può crescere davvero”.  

Foto di Bruno Pantaloni Pantaphoto

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