Luciano Attiani, personaggio politico storico di Valmontone. Il suo percorso politico è iniziato negli anni ’70 e ha rivestito tante cariche amministrative: consigliere, assessore, vicesindaco. Negli anni ’80 fu eletto consigliere provinciale e in quel periodo è stato il primo firmatario della denuncia alla “SNIA” per i veleni che sversava nel fiume Sacco.
“Ne sono fiero perché dopo il processo a Velletri il fiume Sacco è stato riconosciuto come il 52° sito nazionale di aria inquinata a causa della molecola: Esabetaclorocicloesano“.
In merito alla tornata elettorale appena conclusa a Valmontone, che ha visto l’ elezione di Veronica Bernabei quale prima sindaco donna della città, Luciano Attiani analizza per noi il risultato elettorale.
“La Bernabei è giovane ma lavora già da anni nell’amministrazione del nostro Comune e per la città e a mio avviso, ha fatto bene“.
Una vittoria netta nonostante gli avversari avessero all’interno della colazione il simbolo di Fratelli d’Italia, partito che governa il Paese e la regione Lazio.
“Nonostante il vento di destra, ho insistito per non mettere il simbolo alla nostra lista e ho avuto ragione perché la neoeletta Bernabei ha ottenuto il 59% delle preferenze. E’ stato fatto un buon governo dal centrosinistra che si è da anni radicato nel tessuto sociale“.
Per sostenere la candidatura di Marco Gentili a Valmontone sono arrivati molto esponenti del governo nazionale e regionale di FdI. Ma questo per Attiani non rappresenta un problema.
“Se la prossima amministrazione lavorerà bene, sicuramente avrà i finanziamenti dagli Enti superiori“.
Le urne hanno decretato anche un altro importante risultato: le molte preferenze, 517, raccolte da Matteo Leone, Assessore alla Cultura uscente.
“E’ un giusto riconoscimento all’Ingegner Leoni che ha lavorato seriamente come assessore alla Cultura e soprattutto ha attirato i giovani“.
Luciano Attiani dà un consiglio alla nuova amministrazione.
“Per prima cosa lavorare sulla variante al Piano Regolatore per dar vita a una viabilità seria; secondo far rinascere le attività produttive con un lavorio costruttivo. Abbiamo due aree, industriale e artigianale, di 15 e 12 ettari da poter valorizzare e attraverso le quali ottenere tanti risultati“.
A conclusione della chiacchierata ricorda Angelo Miele, sindaco storico della città.
“Per 13-14 anni c’è stata grande collaborazione. L’ho sempre stimato anche se abbiamo preso strade differenti. Era un fantasista: la mattina si alzava pensando a cosa fare per rivalutare Valmontone e poi riusciva a realizzare i suoi sogni con un’attività molto seria. Non avremo mai un altro Angelo Miele“.
(Si ringrazia la collaborazione di Rita Cerasani)
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