Valmontone non perde solo la Serie A2 di calcetto femminile, ma molto di più
Una dolorosa rinuncia. All’interno la nota societaria
Città di Valmontone calcio a 5 femminile. La società rosa, fiore all’occhiello della Città di Valmontone, non si è iscritta al campionato nazionale di Serie A2. Unica compagine del territorio nella storia a disputare un campionato di Serie A2 fra le squadre del territorio limitrofo a Valmontone. Un sogno frutto di tanto lavoro e impegno. Un gruppo di donne affiatate, che si sono calate in una realtà mai sportivamente vissuta in quel di Valmontone. Ragazze che hanno lavorato e hanno dato tutto per la maglia. La promozione della Città di Valmontone, raggiunta a giugno del 2018, ha portato il nome della città nelle cronache sportive di rilevanza nazionale. Capite bene l’importanza che ha avuto e poteva ancora avere portare quel risultato per la città di Valmontone in generale: non solo sullo sport, ma, anche, un risvolto culturale.
Una dolorosa rinuncia che il presidente Massimiliano Bellotti in una nota stampa spiega così: “Ci sono una serie di motivazioni che ci hanno spinto a prendere questa decisione. La Divisione, ad esempio, ha adottato nuovi criteri per i campi di gioco e il nostro sarebbe di due metri più piccolo. Spostarci da Valmontone per giocare a Colleferro o a Roma vorrebbe dire perdere un po’ il senso del nostro progetto. Inoltre sono aumentati ulteriormente i costi di iscrizione al campionato e ci sarebbe l’incertezza sulla conformazione del girone, con l’incognita di trasferte logisticamente molto impegnative ed esose. Al tempo stesso alcune ragazze di Valmontone ci hanno comunicato l’impossibilità di disputare la categoria nazionale per motivi familiari o di lavoro. Per tutti questi motivi abbiamo preso una decisione che è certamente dolorosa perché avevamo costruito con pazienza un vero e proprio 'gioiello' in una cittadina non certo enorme come Valmontone, riuscendo a portare la squadra fino alle categorie nazionali”.
La scelta della Città di Valmontone sembra essere stata “comune” a quella di altri club in giro per l’Italia: ben 15 squadre delle possibili 64 iscritte (con cui si sarebbero dovuti formare quattro gironi) hanno comunicato la loro rinuncia: quasi il 25% e tra queste Napoli, Ternana, Sportland Milano, Breganza e Atletico Anziolavinio. “Nell’estate in cui il calcio femminile fa un grande exploit mediatico – riflette Bellotti – pensavo ci fosse una concreta volontà di sostenere anche l’attività calcettistica “in rosa”. Invece non solo realtà piccole come la nostra, che portano avanti questo impegno con grandissimi sacrifici, non vengono agevolate, ma mi sembra che si aumentino addirittura gli ostacoli…”. In ogni caso il progetto del calcio a 5 femminile della Città di Valmontone non si interrompe certamente. “Assolutamente no, anzi da questa esperienza negativa ripartiremo con ancora maggiore entusiasmo puntando sulle giovani e sulle ragazze del posto così come avvenuto nel settore del calcio maschile – dice sicuro Bellotti – Avremo una squadra in serie D che sarà affidata a mister Gianluca Marcelli come già avvenuto l’anno scorso e inoltre ci sarà la grandissima novità di una prima formazione giovanile. Nei giorni scorsi abbiamo fatto alcuni raduni dedicati a ragazze tra i 14 e i 17 anni e nella prossima stagione iscriveremo una squadra Under 17 al campionato, comunicando prossimamente il nome del tecnico che la allenerà”.
Nulla da eccepire alle dichiarazioni del presidente Bellotti, ma avere una compagine in Serie A2 non è un mero fatto sportivo: è motivo di crescita economica, di visibilità e prestigio di tutta la terra valmontonese. La Città di Valmontone calcio a 5 femminile non era solo un patrimonio sportivo, ma sociale e di crescita dell’identità della città e del suo biglietto da visita. Da parte dell’amministrazione comunale non è arrivata nessuna nota stampa e nessuna dichiarazione e questo dispiace.
*Foto in archivio di Roberto Benedetti