C’è stata una partecipazione attiva, e un confronto molto utile, alla presentazione che il vice sindaco con delega alle politiche sociali, Eleonora Mattia, ha tenuto a Palazzo Doria Pamphilj per consentire agli operatori del settore ed ai cittadini di conoscere dalla responsabile degli uffici e dalle principali associazioni di categoria tutte le novità per chi affitta una casa a regime di “canone concordato”. Si tratta di un pacchetto di provvedimenti tesi ad abbassare, per chi vi aderisce, sia il costo degli affitti per gli inquilini che le tasse e gli oneri per i proprietari degli appartamenti.
“Il Decreto del Fare – spiega la Mattia – ha previsto una riduzione per chi applica il canone concordato della cedolare secca dal 19% al 10%. Il Comune si è fatto promotore di un tavolo di trattative con le organizzazioni sindacali per ottemperare alla norma con un accordo che individuasse le aree omogenee e le tabelle riepilogative dei valori minimi e massimi dei canoni. Un modo concreto per calmierare i prezzi di mercato, in un momento di forte crisi, portando benefici sia ai proprietari degli immobili che agli inquilini”. “L’accordo – prosegue il vice sindaco – riporta, tra le altre cose, l’impegno del Comune ad applicare aliquote agevolate per l’imposta municipale propria (Imu) sugli immobili interessati: nella nuova regolamentazione del tributo, quindi, sarà indicata una riduzione delle aliquote esclusivamente per gli immobili locati con contratto a canone concordato. Ciò permetterà ai proprietari di avere una vantaggiosa riduzione del tributo locale, un notevole risparmio sulla cedolare secca e garantirà agli inquilini un canone molto più basso rispetto agli attuali prezzi di mercato”.
Come dal dibattito, e dalle spiegazioni su alcuni casi campione, l’adesione al canone concordato per una casa di circa 70 metri quadri in fascia media, consente un risparmio di circa 100 euro al mese all’inquilino mentre il proprietario può usufruire di un abbattimento (con la cedolare al 10% anziché al 21%) di circa 600 euro di tasse a cui si aggiunge la riduzione dell’Imu e dell’addizionale Irpef sull’abitazione interessata.
“In una fase economica come quella attuale – conclude la Mattia – il canone concordato rappresenta un valido strumento di solidarietà per affrontare la crisi e dare una risposta concreta alle fasce più deboli della popolazione. Senza contare che riporta nell’alveo della legalità tantissimi casi di evasione totale o di amici degli amici che, in passato, hanno beneficiato di determinati privilegi che stiamo cercando di censire al fine di eliminarli del tutto”.
Nel protocollo stilato tra Comune e parti sociali, distribuito ai presenti e disponibile in Comune, la città viene suddivisa in tre zone omogenee, al cui interno sono fissate fasce in cui i canoni di affitto oscillano tra un minimo e un massimo, a seconda delle dotazioni infrastrutturali e dei servizi, la tipologia dell’abitazione e i relativi spazi all’aperto di cui dispone, il fatto che siano o no ammobiliate e la durata del contratto, con quattro diverse tipologie (quella base è su 3 anni più 2).
Affinché il contratto faccia scattare il diritto alle agevolazioni, esso deve essere sottoscritto davanti ad una delle organizzazioni sindacali che hanno aderito all’accordo.
“Dalla prossima settimana – precisa il vice sindaco – sarà attivato uno sportello in Comune per dare assistenza, con l’aiuto dei sindacati, a chiunque volesse seguire la strada del canone concordato”.
Le misure principali contenute nell'ordinanza firmata dal Sindaco Gualtieri
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