Valmontone, comune a 40 chilometri a sud di Roma, è stato teatro di una scoperta inquietante: un enorme nido di calabroni è stato trovato all’interno di un cascinale vicino a un vitigno di Fragolino. Questa particolare varietà di spumante rosso è nota per il suo sapore e odore caratteristici di fragole, e la vicinanza di un nido di calabroni ha rappresentato un serio rischio non solo per i produttori, ma anche per la qualità delle uve.
Il nido, descritto come “spaventosamente grande” dai viticoltori della famiglia Taloni, era stato edificato con la tipica struttura bombata e protetta da uno strato esterno che garantiva la resistenza alle intemperie e forniva l’isolamento termico necessario per lo sviluppo delle uova. Gli insetti avevano creato una vera e propria fortezza che, se non rimossa in tempo, avrebbe reso inaccessibile il vitigno e potenzialmente compromesso la produzione del vino.
Oltre mille calabroni popolavano il nido, creando una “bomba” pericolosa per la sicurezza pubblica. I calabroni europei, noti per le loro dimensioni e per il comportamento aggressivo se minacciati, possono essere estremamente pericolosi, soprattutto in presenza di nidi così grandi. Per questo motivo, i viticoltori hanno prontamente lanciato l’allarme, contattando l’etologo Andrea Lunerti, specialista nella rimozione di grandi nidi di vespoidi.
Lunerti ha spiegato che, nonostante la minaccia rappresentata dai calabroni, è importante ricordare che questi insetti svolgono un ruolo cruciale nell’ecosistema agricolo. “Senza calabroni, le uve non diverrebbero mai vino,” ha dichiarato l’etologo.
“Gli antichi romani conoscevano già il valore di questi insetti, tanto da incentivare la presenza dei loro nidi vicino ai vigneti. Questo perché, all’interno dell’addome dei calabroni, si trovano lieviti fondamentali per la fermentazione del mosto, processo da cui si forma il vino.
La rimozione del nido è stata un’operazione delicata, vista la sua dimensione eccezionale e la vicinanza al vitigno. Lunerti ha supervisionato personalmente la rimozione, garantendo la sicurezza dei viticoltori e la salvaguardia della produzione di Fragolino. Il nido è considerato tra i più grandi mai trovati nella provincia di Roma.
Questo evento si è inserito in un contesto più ampio di allarme nella regione: recentemente, un altro nido di grandi dimensioni di vespa orientalis è stato rimosso a Labaro, dopo quello trovato a Massimina. Entrambi sono stati definiti tra i più pericolosi mai rilevati dall’inizio dell’invasione della vespa orientalis.
*Foto di repertorio di Andrea Lunerti
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