‘’E giunse la Morte infallibile. La Morte inesorabile. La Morte impaziente. La Morte che pedalava furiosamente’’.
(Joyce Carol Oates)
Se ne è andata improvvisamente una donna divertente, simpatica, piena di vita, scoppiettante, una di quelle donne di cui pensi che debbano vivere per sempre, tanto amava la vita, Bianca Saracini Caporossi, nota a Valmontone per il suo bar su via Casilina, punto d’incontro e di aggregazione per tanti giovani e non solo. Un bar connotato dalla sua personalità, si va al ‘’Bar di Bianca’’, tanto straripante era il suo spumeggiante carattere. Per anni assieme alla sorella, Leliosa, altra donna energica e brillante, aveva tenuto lo storico bar proprio accanto all’ingresso del vecchio ospedale. E chi non lo ricorda? Un luogo di cui rammento i sorrisi, di Bianca e di Leliosa, l’accoglienza, il calore e la parlantina. Ero piccina, mia madre le conosceva e le amava e mi portava spesso in quel bar.
Una famiglia unita e piena di colori quella della famiglia Saracini di cui posso assaporare le ultime note, cioè da quando, da più di 8 anni, sono entrata anch’io a far parte di quella bella famiglia. Così Bianca era diventata anche per me ‘’zia Bianca’’. E’ stata la prima ad accogliermi in famiglia, a darmi il benvenuto fra sorrisi e cibo. Con lei se ne va l’anima più gioiosa della famiglia Saracini. L’amavano tutti, zia Bianca, lo si dice sempre di qualcuno che scompare, ma per lei è proprio vero.
Moltissime le persone, giovani e mature, che si sono avvicendate per darle un saluto alla camera ardente allestita a Colleferro, dove sabato sera è venuta a mancare. Aveva accompagnato all'altare, orgogliosa e commossa, suo nipote, mio marito, nel nostro giorno più bello, era elegantissima in un abito verde smeraldo che solo lei sapeva indossare e, dopo il mio copioso ritardo, dovuto a un infernale traffico romano, mi si era avvicinata e mi aveva detto all’orecchio: ‘’Sei bellissima, ti perdono il ritardo’’ con un sorriso e un abbraccio. Assieme a zio Virgilio formavano una coppia meravigliosa, fatta di complicità, amore vero e condivisione. Amava tanto i suoi figli, Marco e Paolo, ai quali insegnava il sacrificio e la devozione per il lavoro. La conquistava la buona cucina, amava condividere i sapori della tavola con il suo amato Virgilio, le piaceva ballare e sorridere, aveva sempre le unghie curatissime e quel filo di matita verde intorno agli occhi dal taglio così caratteristico. Mi chiedeva sovente come stesse mia madre, aveva sempre una parola buona per lei.
L’ultima volta che ci siamo viste, qualche tempo fa, era una domenica soleggiata d'inverno a pranzo. Siamo andati tutti insieme al mare nel suo ristorante preferito di pesce, era una buongustaia, e per lei e per me aveva destinato una bottiglia di bollicine, quelle che entrambe amavamo tanto. Un brindisi a te, in alto i calici, zia Bianca, ovunque tu sia.
Per coloro che volessero salutarla, oggi lunedì 12 marzo alle ore 15.00 si svolgeranno i funerali a Valmontone presso la Chiesa della Collegiata.
( Foto presa su fb, grazie alla nipote Enrica Borgia )
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