Valmontone, una saga familiare rivive nelle pagine de “L’Apicoltore del Principe”
Valmontone, una saga familiare rivive nelle pagine de “L’Apicoltore del Principe” presentato a Palazzo Doria Pamphilij
Del tutto gremita, nonostante il caldo pomeriggio, la Sala dell’Aria del Palazzo Doria Pamphilij di Valmontone, giovedì 16 giugno, per la presentazione del libro “L’Apicoltore del Principe”, scritto in due mesi di lavoro dal Prof. Roberto Delle Cese, ascoltando i ricordi particolareggiati del novantaseienne Francesco Vergovich.
Una persona veramente esemplare Francesco, che ha saputo con i suoi racconti, riportarci indietro nel tempo, per chi lo ha vissuto, oppure catapultarci direttamente nei terribili anni della seconda guerra mondiale, dal 1942 al 1948.
Hanno presentato questo imperdibile testo, patrocinato dal Comune, i suoi due nipoti, noti giornalisti: Francesco Vergovich e Luciano Lanna. Inoltre era presente l’Assessore alla Cultura di Valmontone Ing. Matteo Leone. Parlando con l’anziano, ma ricco di vitalità, Francesco Vergovich, si rimane estasiati nell’ascoltare, sul filo della memoria, episodi della sua vita accaduti oltre settanta anni fa. Egli conosce più lingue e le ricorda perfettamente: turco, greco, francese, oltre all’italiano.
Fece in gioventù un corso da marconista e non lo ha dimenticato, come non ha dimenticato il corso da paracadutista. Leggendo il testo che è dedicato allo zio Lucio Stoppani, era lui l’apicoltore del principe Filippo Andrea VI Doria, non solo ci si immerge nella saga familiare dei Vergovich, Stoppani, Lanna, Ossanovich, ma anche nelle tristi vicende che accaddero a Valmontone dal 1942: bombardamenti, distruzioni a non finire, morti di civili, rastrellamenti e soprattutto fame, quella che ti porta a fare anche quello che non avresti mai pensato di fare.
Inoltre nel libro ritrovi anche le vicende dei paesi limitrofi, come il bombardamento a Santa Maria delle Delizie ad Artena e quello di Roma al quartiere San Lorenzo con tantissimi morti.
Lo scrittore Roberto Delle Cese ha descritto ogni episodio narrato da Francesco con dovizia di particolari, anche i più macabri, adoperando un linguaggio semplice che ti arriva fino al cuore, che suscita sentimenti di pietà, talvolta di orrore. Fa da sfondo alla vicenda l’apicoltura dello zio Lucio, che si preoccupa giornalmente con tanta cura e pazienza delle sue arnie, delle sue api e cerca l’aiuto dei nipoti Francesco e Natale. Francesco, pur lavorando a Colleferro alla BPD, nei ritagli di tempo collabora con lo zio senza lamentarsi, per non farlo rammaricare.
Apicoltura che si svolge in parte nel palazzo Doria Pamphilij dove vanno a vivere nel 1942 Francesco con suo fratello e la madre dopo un lungo viaggio attraverso l’Europa, partendo da Istanbul, loro paese di origine. Una città fino ad allora cosmopolita, dove diventa impossibile vivere a causa della nazionalizzazione di Ataturk.
In conclusione è un libro di memorie ben scritto per non dimenticare e per far conoscere alle nuove generazioni gli episodi più salienti della seconda guerra mondiale accaduti a Valmontone e nel suo circondario.
Rita Cerasani