Vaticano, II Edizione della Verbum Domini fino al 22 giugno
Dal 2 Aprile al 22 Giugno, il Braccio di Carlo Magno in Vaticano ospiterà la seconda edizione della mostra Verbum Domini
Dal 2 Aprile al 22 Giugno, il Braccio di Carlo Magno in Vaticano ospiterà la seconda edizione della mostra "Verbum Domini", dedicata a testi e rari manufatti biblici, provenienti per lo più dalla Green Collection, la più ampia collezione di questo genere esistente oggi nel mondo, comprendente quarantamila pezzi.
A due anni di distanza dalla prima edizione, si potranno ammirare gratuitamente circa 200 volumi e reperti che – "testimoniano l’importanza del testo biblico nel corso di due millenni durante i quali ha plasmato la storia del mondo"- , come ha spiegato Cary Summers, direttore del Museo della Bibbia di Washington.
Tra i pezzi esposti, alcuni sono veramente straordinari per la loro importanza storica. Oltre a uno dei rari esemplari della King James Bible, spiccano tre frammenti dei profeti Daniele, Ezechiele e Geremia dai rotoli del Mar Morto, che costituiscono i testi più antichi conosciuti delle Scritture ebraiche; poi una prima assoluta, l’esposizione di un foglio del Papiro Bodmer XIV – XV : un manoscritto realizzato tra il 180 e il 220 d.c., con il testo quasi integrale dei Vangeli di Luca e Giovanni, che testimonia dell’esistenza già alla fine del II secolo, della sequenza dei quattro vangeli, infatti Luca e Giovanni nel papiro sono posti in successione, e nella stessa pagina, finisce uno e inizia l’altro.
Proprio questo è il foglio che verrà esposto. Il manoscritto faceva parte di una collezione raccolta da Martin Bodmer in Egitto negli anni ’50 del secolo scorso, e fu poi acquistato all’asta da un privato e donato a papa Benedetto XVI nel 2006, e quindi collocato nella Biblioteca Vaticana.
Un Altro documento di grande importanza è un "bifoglio" del celebre codex Vaticanus, o Codice B., della Bibbia. Questo manoscritto, realizzato su pergamena nella prima metà del IV secolo e contenente Antico e Nuovo Testamento in greco, è il primo manoscritto integrale della Bibbia. Si pensa che facesse parte di un gruppo di 50 Bibbie che l’imperatore Costantino ordinò a Eusebio di Cesarea di far copiare per donarle alle chiese di Costantinopoli, lavoro poi non concluso per le difficoltà di realizzazione.
Tra gli altri pezzi esposti ci saranno il Libro delle Ore di Elizabeth de Bohun del XIV secolo, una miniatura del Nuovo Testamento nella traduzione di Lutero, la Bibbia Lunare, una delle 100 su microfilm portate sull’Apollo 14, uno dei 13 rotoli di Torah della comunità ebraica cinese di Kaifeng.
Una mostra molto ricca quindi, che attirerà sicuramente molti visitatori per la bellezza dei manoscritti miniati e dei volumi illustrati che vi sono esposti ; potrà inoltre ancor più destare un interesse storico per le testimonianze che attraverso i secoli hanno tramandato e reso accessibile i testi raccolti nella Bibbia, che come valore culturale e genere letterario rimane il fondamento della civiltà occidentale.